Sale a tre il numero degli indagati per il brutale pestaggio ai danni di un cinese, Yu Liu, ridotto in fin di vita a suon di calci, pugni e bastonate. La procura ha chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari un provvedimento di fermo per tentato omicidio a carico di un ventottenne, anche lui cinese, ritenuto tra gli autori dell’aggressione avvenuta la sera del 9 aprile nel privé del bar Karaoke Jld. Nelle settimane scorse altri due fermi: un uomo di 26 anni, ancora ricercato, e la sua compagna di 25, ancora agli arresti domiciliari. Un pestaggio in piena regola nel quale rimasero feriti altri tre cinesi, nessuno dei quali in modo grave. La vittima, invece, era finita in rianimazione dell’ospedale fiorentino di Careggi, sottoposta ad un intervento chirurgico al cervello. La degenza è ancora in corso, nel reparto di terapia sub intensiva.
La scena di violenza è stata fissata dalle telecamere di sorveglianza installate nel locale. Attraverso la visione del video e al riconoscimento fotografico di testimoni che hanno collaborato con la procura, la polizia è riuscita a risalire al gruppo di aggressori. La donna è già nota perché proprietaria dell’auto sequestrata in Slovenia e utilizzata per il trasferimento di connazionali clandestini in Italia. Il nome della vittima, invece, risulta destinatario di un provvedimento di custodia cautelare nell’ambito di un procedimento penale per reati contro il patrimonio e contro la persona.
Si rafforza l’ipotesi che il tentato omicidio sia riconducibile alla cosiddetta ‘guerra delle grucce’ che contrappone, in un feroce scontro, gruppi cinesi rivali interessati a controllare il business della logistica e della fornitura di grucce, comparto molto redditizio e per questo al centro della contesa. Diverse le aggressioni, i pestaggi, gli incendi: un lungo elenco a cui si aggiunge l’omicidio di un imprenditore cinese a Roma.
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