La lotta contro l’uso e l’abuso delle sostanze stupefacenti a scuola, si combatte anche coinvolgendo il personale Ata, figure spesso di riferimento per gli studenti. Il progetto “Fuori Classe: Unità Scolastica di Intervento Precoce”, giunto al suo secondo anno, a Prato ha coinvolto il liceo Livi e l’istituto Marconi dove sono stati organizzati incontri con i ragazzi e un percorso di formazione per il personale non docente. “All’istituto professionale – spiega lo psicologo Marco Giacoia che ha seguito il progetto a Prato – sono state coinvolte sei seconde, gli alunni hanno dialogo con insegnati, personale Ata e uno psicologo. Ora è stato costituito un comitato a cui i ragazzi faranno riferimento in caso di bisogno”. L’esperienza pratese è stata raccontata questa mattina al Museo Pecci all’interno di un convegno in cui è stato presentato il progetto promosso dalla Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo di Ravenna, da Acudipa di Foggia e dalla Cooperativa sociale Pio Carosi Pars di Macerata e finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri
“Il progetto con carattere del tutto innovativo – spiega la referente territoriale Patrizia Bartolini – contribuisce alla creazione di una rete solida, continuativa e altamente formata di docenti e personale Ata delle scuole secondarie di secondo grado italiane, che possa garantire azioni rapite e centrate alla prevenzione di uso e abuso di sostante stupefacenti tra i giovani, favorendo la rilevazione precoce di comportamenti a rischio e la successiva gestione”.