Un viaggio che ogni giorno si trasforma in una corsa a ostacoli. È quello che affrontano i pendolari della Val di Bisenzio diretti a Firenze, tra ritardi, coincidenze mancate e attese infinite. A raccontarlo a Notizie di Prato è Alessandra, studentessa universitaria che ogni giorno si sposta da Santo Stefano, nel comune di Cantagallo, al capoluogo toscano.
“Il primo ostacolo – spiega – è il costante ritardo dei treni da e per Firenze. Quando va bene, abbiamo appena tre minuti per cambiare binario alla stazione centrale di Prato e prendere la coincidenza per Vernio. Ma per farlo bisogna attraversare almeno quattro binari passando per il sottopasso: basta un piccolo ritardo e il treno successivo è perso”.
Quando la coincidenza salta, l’attesa per la corsa seguente è di circa mezz’ora. Ma anche una volta arrivati in Val di Bisenzio, i problemi non finiscono.
“Nel piazzale della stazione – continua Alessandra – dovrebbero esserci i pullman per le frazioni, ma spesso non aspettano l’arrivo del treno. Così ci tocca aspettare un’altra mezz’ora. Alla fine, il tempo del viaggio spesso raddoppia”.
Una situazione di disagio che, sottolinea Emanuele Millo, coordinatore di Fratelli d’Italia Vernio, penalizza studenti e lavoratori.
“Questa disorganizzazione è solo l’ennesimo capitolo di una gestione superficiale del trasporto pubblico regionale – denuncia –. Il tanto sbandierato protocollo d’intesa voluto dall’ex assessore PD Baccelli è finito nel nulla, mentre i problemi restano, anzi peggiorano”.
E non va meglio dall’altra parte dell’Appennino. Anche sulla Direttissima i lavori in corso stanno creando pesanti disagi: i bus sostitutivi diretti in Emilia, spesso in ritardo o cancellati, non riescono a garantire un servizio regolare.
La Regione Emilia-Romagna, per far fronte ai disservizi, ha previsto un indennizzo del 10% sugli abbonamenti ferroviari dei pendolari colpiti dai ritardi. “Un gesto concreto – conclude Millo – che dimostra attenzione verso i cittadini. In Toscana, invece, solo promesse e nessun risultato”.
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