Trecentocinquanta ragazzi nell’auditorium della Camera di Commercio e altrettanti collegati dalle loro classi del liceo Livi e Brunelleschi per ascoltare Patrick Zaki, ma anche per fargli domande sul periodo in cui è stato detenuto al Cairo e sulla sua battaglia portata aventi per il rispetto dei diritti umani. Zaki parla in inglese, anche se ogni tanto qualche frase in italiano la pronuncia “Sono felice di tornare a Prato, per incontrare gli studenti e condividere con loro il mio progetto che , oltre al rispetto dei diritti umani parla anche di inclusione e di accoglienza, il mondo non deve essere un posto respingente”.
A fare da tramite tra l’attivista e la scuola Elena Dottore studentessa del quarto anno del liceo linguistico: “Ho incontrato Zaki questa estate durante un incontro pubblico che per me è stato molto importante e costruttivo. E’ una persona molto disponibile così ho pensato di invitarlo alla nostra scuola, lui ha accettato e oggi siamo tutti qui ad ascoltarlo. Abbiamo anche preparato alcune domande”.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Commissione educazione civica composta da docenti e studenti che debutta quest’anno “La metodologia con cui si insegna questa materia – ha sottolineato il docente di filosofia Lorenzo Delli – spesso non funziona, così abbiamo deciso di trovarne una nuova nell’ottica che la scuola non deve passare solo nozioni, ma anche formare i ragazzi per diventare anche cittadini attivi”
Oltre a Zaki alla mattinata hanno partecipato anche Cecilia Nava di Amnesty International, Alberto Tonini docente della facoltà di Scienze e politiche Cesare Alfieri e Micaele Frulli della facoltà di Scienze giuridiche sempre di Firenze
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