Dai padiglioni di Pitti Uomo 105 alle sale del Museo di tessuto che ospita fino all’8 giugno la mostra “Velvet mi Amor” curata da Stefano e Corinna Chiassai. Un progetto espositivo dedicato alla sperimentazione contemporanea del velluto che ha per protagonisti 24 manichini ispirati agli alieni che indossano esclusivamente capi di velluto, ma rivisiti attraverso nuove forme, manipolazioni e tecniche innovative a partire dal laser. Tutto nasce da un libro del 2023 fondato su un progetto che reinterpreta il velluto in chiave contemporanea presentando 400 capi, dai cappelli alle scarpe, la cui realizzazione è durata quasi due anni .
“L’idea da cui siamo parti – spiega il curatore – è quella di dare una nuova luce al velluto: non solo tessuto che rievoca epoche barocche e battute di caccia, ma anche la base dell’abbigliamento del futuro. Il tutto lavorato con nuove forme e tecniche a partire da quello che utilizzano il laser”. La mostra che si inaugura domani 8 marzo e resterà aperta fino all’ 8 giugno, oltre ai manichini propone anche un libro con i campioni di tessuto utilizzati, tutto da sfogliare e toccare.
“Dopo la mostra sulla seta – ha spiegato il direttore del museo Filippo Guarini – una mostra su un tessuto contemporaneo che possiamo definire l’inno alla creatività italiana. Un’ occasione anche per gli stilisti di trovare nuove fonti di ispirazioni, mantenendo sempre il legame con il territorio”.
Per l’occasione non è stato realizzato un catalogo, ma al suo posto verrà venduto al bookshop il libro realizzato da Stefano Ferri da cui tutto è partito “Attraverso le parole – ha spiegato – ho cercato di trasmettere il concetto del futuribile, quello che oggi si vede in questa mostra sono i capi di abbigliamento che indosseranno gli uomini del 2050. Non non ci saremo ma abbiamo avuto un’anticipazione”
Intanto in contemporanea alla mostra la sezione educativa del museo del tessuto ha organizzato due percorsi di approfondimento “Velluto e innovazione: dalla tradizione al futuro della moda” con riferimenti alla storia del costume nel 900 dal cinema fino alle sfilate del 2025 e Velvet mood che applica gli strumenti del design thinking per genere e innovazione.
“Siamo contenti di ospitare l’installazione che nata per il mondo fieristico – ha spiegato Fabia Romagnoli presidente della Fondazione Museo del Tessuto – all’interno del nostro museo. E’ un modo per noi per parlare di creatività contemporanea”. Di legame con il territorio di creatività e produttività ha parlato anche Francesco Fantauzzi delegato della sindaca alla cultura
La mostra resta aperta dal martedì al giovedì dalle 10 alle 15 il venerdì e il sabato dalle 10 alle 19. Biglietto 10 euro, 8 il ridotto.
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