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Parole che curano dentro e fuori dal carcere: Livia Gionfrida in dialogo con Ameya Canovi


Pe ril secondo appuntamento di «La farmacia delle parole», giovedì 23 ottobre la psicologa esperta in relazioni familiari si confronterà in mattinata con i detenuti che lavorano al laboratorio teatrale permanente di Metropopolare e la sera con il pubblico del Ridotto del Politeama


Alessandra Agrati


Il suo ultimo libro, intitolato «Dentro di me c’è un posto bellissimo», è un invito alla cura del sé anche nei momenti di difficoltà emotiva.
Cura, relazioni e parola poetica faranno da sfondo al secondo appuntamento del ciclo «La farmacia delle parole» con Ameya Gabriella Canovi, con cui dialogherà la regista e drammaturga Livia Gionfrida giovedì 23 ottobre (alle 21). Dopo il successo della prima serata speciale dedicata a Goliarda Sapienza che ha visto protagonista l’attrice Donatella Finocchiaro, gli spazi del Ridotto torneranno ad animarsi grazie a Teatro Metropopolare con alcune delle più significative voci della scena contemporanea per esplorare il potere curativo e terapeutico della parola. Un dialogo che si intreccia con un progetto radicato nel carcere di Prato – dove Teatro Metropopolare opera da oltre 16 anni – e che si apre anche alla città, al Ridotto del Politeama, in un doppio appuntamento: con i detenuti, al mattino, e con il pubblico, in serata. L’ospite dell’incontro del 23 ottobre sarà appunto Ameya Gabriella Canovi, psicologa, autrice e divulgatrice appassionata. Esperta di relazioni familiari e dinamiche affettive, Ameya accompagna da anni chi attraversa legami disfunzionali con empatia, chiarezza e strumenti concreti. Insieme a Gionfrida, aprirà uno spazio di confronto sulla parola come strumento di cura, consapevolezza e libertà.
Voce del seguitissimo podcast «Intrecci», ha più volte collaborato con Selvaggia Lucarelli all’interno dei suoi programmi radiofonici. Su Raitre partecipa in qualità di esperta alle trasmissioni «Amore criminale» e «Sopravvissute» mentre, fra le sue pubblicazioni, si ricordano «Di troppo amore» (2022) e «Di troppa (o poca) famiglia» (2023). Un’intensa attività divulgativa sui social seguita da una vasta comunità che trova nella sua voce un riferimento sincero e autorevole. Inserito nel cartellone «Politeama Educational», il progetto «La farmacia delle parole» è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e della Regione Toscana. La rassegna tornerà giovedì 27 novembre proponendo un’altra occasione di dialogo e approfondimento sul potere terapeutico delle parole: sul palco del Ridotto salirà Vanessa Roghi, storica, autrice di documentari per la Rai e del libro «La parola femminista».
Per «La farmacia delle parole» il biglietto d’ingresso costa 5 euro, acquistabile su Ticketone, circuito Boxoffice o direttamente alla biglietteria del teatro, aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, il mercoledì dalle 10.30 alle 12.30. Info: www.politeamapratese.it

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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