Il parco di Galceti potrebbe riaprire entro l’anno, l’amministrazione comunale ha finanziato un master plan che a marzo dovrà ridisegnare l’intera area e successivamente chiedere finanziamenti suddivisi in quattro lotti, inoltre è stato inserito all’interno del Piano esecutivo di gestione (Peg) .
Ad annunciarlo la presidente della Fondazione Parsec Antonella Fioravanti in audizione alla Commissione 6. Oltre alla chiusura del parco al pubblico, anche l’area dell’ex Convento di proprietà della Diocesi di Prato è inagibile dalla scorsa estate: le infiltrazioni dal tetto oltre ad insistere sull’impianto elettrico hanno fatto marcire alcune travi, di conseguenza rettilario, zona di preparazione degli alimenti, medicheria, uffici sono stati spostati, occupando in parte l’area adibita alla didattica. “Ad oggi – ha spiegato Fioravanti – ci troviamo con pochissimo spazio per la didattica e così ho chiesto ai volontari del Csn ospitalità in una loro struttura, questo ci permetterebbe di implementare l’attività: abbiamo duecento classi in lista di attesa”. Nel master plan oltre a ridisegnare il nuovo percorso, per legge gli animali feriti non possono essere visti dal pubblico, sarà chiesta anche una soluzione temporanea con una struttura mobile per poi traghettare a quella definitiva in sostituzione dello spazio all’interno dell’ex convento. “La nostra priorità – ha spiegato la presidente – è sicuramente il parco, i pratesi nonostante sia chiuso da anni , restano affezionati e costantemente ci chiedono quando riapriremo”. La commissione Controllo e Garanzia , convocata dal presidente Gianni Cenni, è stata anche l’occasione per fare il punto sulla Fondazione Parsec che comprende oltre al Centro di scienze naturali anche l’istituto di Geofisico toscano che ha sede a Villa Fiorelli e il Museo italiano di scienze planetarie. “Anche questa struttura, in attesa della nuova collocazione, è sacrificata – ha precisato il presidente – la Provincia ha rinnovato ancora per due anni la possibilità di restare, ma gli spazi sono ridottissimi e questo, nonostante i numerosi riconoscimenti , non ci permette di accogliere un vasto pubblico”. Intanto Cantagallo e Montemurlo hanno deliberato per entrare come soci della Fondazione, per gli altri Comuni l’iter è in divenire.
Per quanto riguarda Villa Fiorelli, una parte è ancora inutilizzabile “L’ostello – ha spiegato Fioravanti – deve essere smantellato, ma a d oggi non sono ancora stati trovati i finanziamenti”
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