“La carenza di organico negli uffici giudiziari e delle forze dell’ordine a Prato è inadeguato rispetto alla realtà criminale pratese”. La sindaca di Prato Ilaria Bugetti, si aggancia alle parole dette con estrema chiarezza dal procuratore Luca Tescaroli e lancia un attacco politico al centrodestra che, negli ultimi interventi, ha più volte sottolineato un’attenzione da parte del governo che -per la prima cittadina- non c’è. “Come ha ben sottolineato il magistrato – afferma la sindaca Ilaria Bugetti – i sei poliziotti e i nove carabinieri arrivati in città recentemente sono semplici sostituzioni, non incrementi degli organici. Non c’è niente di cui vantarsi dunque. Sono contenta che da Roma arrivino commissioni parlamentari specifiche per conoscere le nostre criticità. Chiedo solo che al ritorno nella capitale si agisca prendendo decisioni serie sugli strumenti da dare agli organi dello Stato per fare il proprio dovere, altrimenti le armi sono e resteranno spuntate”.
Ma la sindaca è tornata, ancora, sul rapporto con le forze di opposizione (in città) e che rappresentano la maggioranza di governo, affinché facciano pressioni per interventi rapidi sulla città: “Da tanto tempo chiediamo che vengano rinforzati gli organici di polizia, carabinieri, guardia di finanza. Al mio insediamento, con un appello a tutti i parlamentari di zona, ho chiesto una dotazione straordinaria di ispettori del lavoro per affiancare i controlli dell’Asl e della Polizia municipale, del Piano lavoro sicuro. Non ho ancora ricevuto una risposta chiara e concreta. Eppure sento il centrodestra riempirsi la bocca di lotta allo sfruttamento lavorativo. Ebbene, li informo che gli unici che possono controllare i contratti di lavoro sono gli ispettori del lavoro e l’Inps sul versante contributivo. Dimostrino con i fatti l’attenzione per Prato- conclude Bugetti- Oggi rinnovo l’invito a tutte le commissioni parlamentari che sono venute qui: dateci risposte concrete”. Il primo a mettersi a disposizione è stato l’onorevole dem pratese Marco Furfaro, che in mattinata ha raggiunto telefonicamente la sindaca. “La denuncia del procuratore- è l’ultimo appello di Bugetti- non può cadere nel vuoto”.
“Un territorio complesso come Prato ha bisogno di investimenti strutturali, non di operazioni spot o passerelle che non portano soluzioni concrete- il commento del deputato Marco Furfaro– Il governo ha una responsabilità precisa: mettere le istituzioni locali nelle condizioni di operare efficacemente. Noi del Partito Democratico continueremo a batterci affinché Prato riceva finalmente l’attenzione che merita”.
Alle parole della sindaca Bugetti fanno da contraltare quelle della deputata pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta: “Il governo Meloni sta rimediando ai disastri della sinistra, riempiendo oggi dei vuoti che sono simili a voragini a causa di scelte sbagliate – dice -. Il sindaco di Prato però ritiene che tutte le colpe siano da addossare all’attuale esecutivo. Giova ricordare al primo cittadino di Prato che nel Jobs Act di renziana volontà, ed è un esempio su tutti, è prevista una norma che prevede il ruolo ad esaurimento per gli ispettori del lavoro: al momento del pensionamento, non è prevista alcuna sostituzione. Oggi quindi il governo è costretto a sanare questo sistema capzioso, e lo sta facendo impegnandosi per il potenziamento di concorsi e di assunzioni. Negli ultimi due anni, le posizioni sono infatti aumentate di 1.600 unità, e saranno incrementate ulteriormente nei prossimi mesi. Altrettanti scenari frutto di mala gestione, riguarda la carenza attuale di organici nelle forze dell’ordine; nella complessità del contesto, l’esecutivo sta impegnandosi pancia a terra per un rafforzamento, ereditando il numero esiguo di concorsi proposti durante i precedenti governi. Da pratese, non posso che essere preoccupata dal fatto che proprio oggi il sindaco della mia città sia così nervoso e infastidito; da Ilaria Bugetti mi sarei infatti aspettata non un plauso, ma certo che fosse quantomeno rasserenata dalla notizia dell’arrivo della commissione Antimafia il 4 aprile, per la prima volta, a Prato. Evidentemente, questa attenzione da parte di una commissione che si occupa, nello specifico, del sistema mafioso cinese che corrompe il nostro territorio da anni, potrebbe invece aver sortito l’effetto opposto”.
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