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Operaio cinese denuncia i suoi sfruttatori: scattano quattro misure cautelari


Inchiesta della procura di Prato. Due imprenditori sono finiti agli arresti domiciliari mentre per due loro familiari è stato disposto il divieto di dimora nel comune di Prato. Trovati i diari di lavoro degli operai: 13 centesimi per ogni capo di abbigliamento confezionato


Nadia Tarantino
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Gli operai a cottimo pagati una miseria: appena 13 centesimi per ogni capo di abbigliamento confezionato. Gli altri costretti a lavorare 13-14 ore al giorno, tutti i giorni della settimana, in cambio di stipendi molto bassi e quasi sempre a nero. Quasi per tutti un posto letto in abitazioni trasformate in dormitori sovraffollati e con carenti condizioni igienico-sanitarie.
Niente di nuovo nell’ultima inchiesta della procura di Prato che ha portato all’iscrizione sul registro delle notizie di reato di quattro cinesi: due gestori occulti sono finiti agli arresti domiciliari mentre per due loro familiari è stato disposto il divieto di dimora nel comune di Prato. I quattro provvedimenti sono stati emessi dal giudice delle indagini preliminari che ha accolto le richieste della procura. A mettere in moto l’inchiesta è stata la denuncia di un operaio cinese, stanco di essere sfruttato dai suo connazionali, stanco di lavorare ininterrottamente senza il riconoscimento dei minimi diritti: “Nessuna garanzia – scrive la procura – in termini di tutele sindacali, malattia, riposi settimanali, tredicesima e ferie”.
Le due aziende finite nel mirino si trovano in un complesso produttivo nella zona dell’Ippodromo, tra via di Gello e via Gestri ed entrambe hanno come anello finale un pronto moda in via del Molinuzzo . Tutte e due – è stato ricostruito nel corso delle indagini affidate alla guardia di finanza – attive da anni ma con diversi cambi di denominazione e partita Iva per evitare controlli e, soprattutto, il pagamento delle tasse.
Sono stati i ‘diari di lavoro’ trovati nelle ditte a fornire dettagli importanti sulle modalità di impiego: ogni operaio, a fine giornata, annotava la produzione portata a termine con il conteggio del corrispettivo da riscuotere. La guardia di finanza ha messo insieme tutti gli elementi utili a contestare lo sfruttamento lavorativo: indici che, come dice la legge, stanno alla base del reato.
Almeno 24 i lavoratori, quasi tutti cinesi e quattro clandestini che, nel tempo, hanno lavorato per le due ditte senza contratto e senza il rispetto delle più elementari regole del lavoro.
Il giudice delle indagini preliminari, sempre su richiesta della procura, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 184mila euro.
L’operaio che ha denunciato i suoi connazionali è stato inserito nello speciale percorso che prevede il rilascio del permesso di soggiorno.
Continuano le indagini della guardia di finanza e del Dipartimento delle prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl. (nt)

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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