Via Galcianese 93, prima periferia di Prato: è da qui, dai cancelli di Mix Stamperia dove è in corso il settimo presidio permanente in otto giorni per chiedere agli imprenditori cinesi contratti regolari e turni di lavoro umani per gli operai pachistani, afgani, bengalesi e africani, che Sudd Cobas commenta la notizia delle misure cautelari ai quattro indagati dell’inchiesta sulle aggressioni agli operai sindacalizzati della Acca srl, l’azienda di logistica con sede a Seano. Luca Toscano, tra i vertici del sindacato autonomo, parla di cambio di marcia: “Per la prima volta in sei anni – dice – la procura colpisce caporali e aggressori anziché, come è sempre successo, gli operai e gli attivisti che, con picchetti e scioperi, manifestavano e manifestano contro l’illegalità e che ancora oggi sono sotto processo”. Non c’è granché da esultare però: “Un anno intero di pestaggi, da aprile 2023 a marzo 2024 – ancora Toscano – come è possibile che per un anno gli operai siano stati massacrati di botte? Un anno intero di botte nonostante le nostre denunce. Non possiamo dimenticare gli operai scortati fino a casa per evitare le aggressioni, il silenzio su quelle violenze, le mancate condanne pubbliche a una vicenda che ha segnato il distretto. E se oggi siamo ancora qui, con un rapporto di forza diverso nei confronti delle imprese, lo dobbiamo ai lavoratori che con generosità e sacrificio hanno creduto in una battaglia che è sacrosanta”.
Il “rapporto di forza” è cambiato radicalmente e a dirlo sono i fatti: una volta i presidi duravano settimane quando non mesi in un estenuante braccio di ferro prima di arrivare alla firma di contratti veri e regolari; ora è questione di ore, di una giornata al massimo, il tempo di preparare le carte e firmarle. La campagna ‘Primavera 8×5’ è oggi, mercoledì 16 aprile, all’ottavo giorno e ha già fatto tappa ai cancelli di sette aziende compresa la Mix Stamperia: “Tranne quest’ultima che conta 30 dipendente, le altre sono aziende piccole e quindi più difficilmente sindacalizzabili – spiega Luca Toscano – eppure siamo riusciti a portare a casa l’obiettivo. Ha sbagliato, e di grosso, chi pensava che questi lavoratori non avessero bisogno del sindacato e che il sindacato non sarebbe mai entrato nelle realtà imprenditoriali più piccole: un errore enorme”.
Difficile non essere d’accordo con chi ha difeso i suoi iscritti passando notti al freddo delle tende piantate in mezzo alla strada e mangiando il pasto caldo frutto della solidarietà e della vicinanza di qualche cittadino, di qualche prete, di qualche lavoratore.
Sudd Cobas non si ferma e porta fiero la sua battaglia in ogni fabbrica serva: “E’ stucchevole – le parole di Toscano – il racconto che certe istituzioni fanno di Prato, chi vuol essere orgoglioso di Prato deve essere orgoglioso delle risposte che il nostro sindacato ha dato e dà allo sfruttamento e che, a partire da domani, verranno esportate come buon modello in altre regioni”.
Ultima stoccata: “Inutile invocare più controlli e scaricare tutta la responsabilità di questa vergognosa piaga sull’Ispettorato del lavoro – dice Luca Toscano – il ventaglio delle possibilità di eludere le sanzioni è ampio per un imprenditore: contratti regolari ma solo a tre mesi e poi licenziamento, chiudere e aprire con una ragione sociale diversa, pagare le multe e chiudere così i conti con tutto. Qualsiasi strada va bene per continuare nell’illegalità”.
Sabato prossimo, intanto, Sudd Cobas porterà la sua voce in corteo: partenza alle 15 dalla stazione centrale e arrivo sotto la prefettura. (nt)
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