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Omicidio di San Paolo, slitta la sentenza: il giudice sentirà l’investigatore del sopralluogo nello stabile dove fu trovato il cadavere


Il corpo in stato di decomposizione e in parte bruciato di Said Jaador fu trovato il 9 maggio 2023 nel luogo che già giorni prima era stato ispezionato. L'imputato principale è un 51enne amico della vittima


Nadia Tarantino
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Colpo di scena al processo per l’omicidio di Said Jaador detto Samuel (nella foto), nordafricano di 36 anni il cui corpo in avanzato stato di decomposizione e in parte bruciato, fu trovato il 9 maggio dello scorso anno in uno stabile abbandonato tra via San Paolo e via Galcianese. La sentenza prevista per oggi, lunedì 18 novembre, a carico di Abdelhadi Hajjaj detto Madani, marocchino di 51 anni arrestato con l’accusa di omicidio, slitta di qualche settimana. Così ha deciso il giudice delle udienze preliminari Marco Malerba (l’imputato, difeso dall’avvocato Enrico Martini, ha scelto il rito abbreviato) che oggi ha comunicato alle parti di voler sentire il carabiniere che a fine aprile, dopo la denuncia della moglie della vittima che mancava già da diversi giorni, fece un sopralluogo nello stabile dove successivamente fu rinvenuto il cadavere. Il giudice, dunque, chiarirà ulteriormente questa parte della vicenda. Hajjaj fu arrestato nelle ore successive alla scoperta dell’omicidio. Secondo gli investigatori e secondo anche il convincimento della procura, è stato lui a uccidere il 36enne al culmine di una lite scoppiata forse per motivi economici. I due – fu ricostruito nel corso delle indagini – avevano abitato insieme in una stanza non distante dallo stabile abbandonato. Nei guai finì anche l’uomo che aveva affittato la stanza ai due; quest’ultimo, accusato di aver aiutato il marocchino a nascondere il cadavere, ha scelto il rito ordinario. Tutti e due si sono sempre dichiarati innocenti, non hanno mai fatto ammissioni. Anzi, Abdelhadi Hajjaj si attivò con gli inquirenti per cercare il 36enne; un comportamento – secondo l’accusa – finalizzato a depistare le indagini e non a fornire un contributo reale al caso. Una lettura che il difensore ha sempre respinto con forza. Tra gli argomenti, la scelta del 51enne di rispondere a tutte le convocazioni degli investigatori e di restare in città anziché rendersi irreperibile. Moglie e figlia della vittima si sono costituite parte civili, assistite dall’avvocato Katia Dottore Giachino. (nt)

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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