Sarà una perizia psichiatrica a stabilire se David Morganti, il 23enne sordomuto e con problemi psichici arrestato per l’omicidio della madre, è capace di intendere e volere. Così ha deciso il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Prato, Marco Malerba, a un mese dalla tragedia avvenuta nella villetta di famiglia, in via Toccafondi a Montepiano. Il giudice ha accolto la richiesta presentata dal sostituto Laura Canovai e ha scelto di affidare l’incarico alla psichiatra Michela Casoria.
David Morganti, assistito dall’avvocato Roberta Roviello, è stato trasferito alla Rems di Empoli e qui aspetterà di conoscere il suo destino. La perizia serve a valutare le condizioni psichiche del giovane e l’esito consentirà di capire se potrà oppure no affrontare il processo.
Il cadavere di Anna Viliani fu scoperto all’alba del 25 febbraio dai vigili del fuoco chiamati a spegnere l’incendio scoppiato nella villetta. Dietro quel corpo una storia agghiacciante: a uccidere la donna era stato il figlio. Una tragedia cominciata il pomeriggio precedente: le coltellate (nessuna delle quali mortali come ha accertato l’autopsia), l’emorragia, l’agonia lentissima fino alla morte e poi il fuoco appiccato all’abitazione. A vegliare la sofferenza della vittima, che cercò inutilmente di trascinarsi verso la porta di casa per chiedere aiuto, proprio il figlio.
Il movente, secondo quanto ricostruito, sarebbe da ricondurre ai difficili rapporti del 23enne con la famiglia e al risentimento covato per anni e infine esploso. Nel primo interrogatorio il ragazzo disse di odiare il suo cognome e di non volerlo. Viveva con la madre dopo che il padre aveva trovato un’altra sistemazione e si era trasferito.
Il 24 febbraio l’esplosione di violenza, preceduta ad agosto da un’aggressione contro la madre e a novembre dal ricovero in ospedale per il Tso.
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