Su Alessio Cini (nella foto), l’operaio pratese di 57 anni ucciso un anno fa nel piazzale della propria casa a Ponte dei Bini ad Agliana, fu versata “una notevole quantità di benzina” e ciò avvenne quando era ancora vivo, dopo i colpi di spranga alla testa. E’ uno dei passaggi della testimonianza degli investigatori che ieri, giovedì 9 gennaio, nell’aula bunker di Firenze, davanti ai giudici della Corte d’assise, hanno ripercorso le indagini sull’omicidio che ha portato in carcere il cognato della vittima, Daniele Maiorino, 58 anni. Un’udienza andata avanti per sei ore fino a pomeriggio inoltrato con il racconto di chi, all’alba dell’8 gennaio 2024, arrivò davanti alla villetta in cui abitavano sia la famiglia di Cini che quella di Maiorino, e si trovò davanti ad un cadavere quasi del tutto carbonizzato. Maiorino, difeso dall’avvocato Katia Dottore Giachino, dopo un anno di carcere, continua a dirsi innocente mentre l’accusa è convinta che ad uccidere sia stato proprio lui e che a spingerlo siano state questioni economiche. A incastrare il cognato fu la descrizione dell’omicidio che lui stesso fece, parlando da solo in auto e senza sapere che i carabinieri lo stavano intercettando. Secondo l’accusa, in quel soliloquio c’erano dettagli che in quel momento, senza ancora i risultati dell’autopsia, nessuno poteva conoscere. La difesa ha insistito dal primo momento sul fatto che le intercettazioni non sono chiare, che non tutto è comprensibile, che alcune parole sono di difficile interpretazione e ieri il tribunale ha dato incarico ad un esperto di ripulire le registrazioni. Un lavoro che sarà fatto alla presenza dei consulenti nominati dall’avvocato Dottore Giachino. C’è un altro punto che il tribunale chiarirà attraverso la consulenza di un esperto informatico: il buco di venti minuti nel filmato restituito dalla telecamera di proprietà privata installata nei pressi della villetta; le immagini mostrano il bagliore delle fiamme ma non quello che è successo prima, non l’aggressione. Perché manca proprio quello spezzone? Il consulente informatico sarà sentito la prossima settimana, quando si terrà una nuova udienza del processo. (nt)
Omicidio Cini, al processo depongono gli investigatori: “Utilizzata una notevole quantità di benzina”
Alla sbarra, di fronte ai giudici della Corte d'assise il cognato che continua a dirsi innocente. L'operaio fu prima preso a sprangate e poi, ancora vivo, cosparso di benzina e dato alle fiamme. Nuova udienza la prossima settimana
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