Alla fine il risultato è arrivato. Un risultato quasi insperato per l’associazione AttivaPrato e il suo presidente Paolo Sanesi, se non fosse l’esito di un impegno pluriennale, passato pure da delusioni e momenti di scoramento, senza però mai disperdere la volontà di riattivare i circuiti tra la politica e l’universo dei cittadini rappresentati.
Il Consiglio comunale, nella sua ultima seduta prima dello scioglimento per le elezioni amministrative di giugno, all’unanimità, ha approvato il nuovo regolamento sulla partecipazione dei cittadini. «Un risultato importantissimo», lo definisce il dottor Sanesi, che aggiunge: «Per l’associazione AttivaPrato è un fatto storico, ci ha permesso di modificare la prima parte del Regolamento comunale con gli istituti delle istanze e delle petizioni e di “regalare” alla città uno strumento nuovo che consente, per la prima volta, un confronto diretto fra cittadini e pubblica amministrazione».
Il dottor Paolo Sanesi è conosciuto per la sua lunga attività di medico di famiglia, ma anche per la caparbietà con cui ha perseguito il progetto, in tempi di astensionismo galoppante, di ridare un senso, senza cadere in populismi, all’azione politica. Un lavoro riconosciuto nell’ultimo Consiglio comunale della consiliatura, da quelle stesse forze politiche che si contrappongono in campagna elettorale. Un lavoro riconosciuto dagli stessi candidati che, salvo qualche riserva manifestata sul referendum, hanno sottoscritto le proposte di AttivaPrato. «E’ stato adottato – chiosa ancora Sanesi – uno strumento che permette il controllo di tutto l’iter decisionale, che coinvolge direttamente le comunità locali dal momento istruttorio fino alla sua conclusione».
Uno strumento, si passi il gioco di parole, che contempla strumenti nuovi: l’Osservatorio tra questi. «Va inteso – continua Sanesi – come un grande laboratorio di comunità dove i problemi vengono affrontati e analizzati anche con l’aiuto di tecnici. Può essere attivato dai cittadini in ogni zona della città, per affrontare criticità insieme alle istituzioni. Una volta definiti gli interventi utili, verrà stabilito un tempo per valutare gli effetti dei provvedimenti intrapresi dalla pubblica amministrazione».
Che ci sia stata la convergenza di forze politiche e candidati fa naturalmente piacere ad AttivaPrato, ma anche un po’ stupisce. Commenta ancora Sanesi: «Vogliamo sperare, come associazione AttivaPrato, in un interesse genuino della politica verso le pratiche partecipative. La partecipazione è un pilastro fondamentale della democrazia e ha come proprio orizzonte la promozione e l’emancipazione dell’individuo e delle comunità. Oggi viviamo in una società disgregata, abbiamo bisogno di ricreare relazioni, visioni comuni, integrazione, senso vero di socialità e progettualità condivise. Mi auguro che i candidati a sindaco che hanno firmato le nostre richieste abbiano compreso fino in fondo l’importanza della partecipazione; comunque ci sarà sempre AttivaPrato a ricordare loro l’impegno».
E non è un modo di dire. Fuori, infatti, dal Regolamento comunale, sono stati lasciati i Forum. La loro esclusione, per AttivaPrato, è «una lacuna importante, dal momento che i forum, nella gerarchia normativa, sono già presenti nello Statuto comunale. Un’incoerenza. I forum rappresentano la modalità con la quale si affrontano i grandi temi della città e dove i vari saperi esperti si confrontano, crescono culturalmente e giungono a decisioni condivise. Solleciteremo la prossima Amministrazione a risolvere questa imperdonabile mancanza». I forum, per funzionare, avrebbero bisogno anche di un po’ di soldi, di finanziamenti attualmente non previsti dal Bilancio comunale. Ma dice Sanesi, e dicono dalle parti di AttivaPrato, «prendersi cura della propria comunità vale bene lo stanziamento di un minimo di risorse».
Riproduzione vietata