E’ una fotografia della città complessa e piuttosto preoccupante quella che emerge dai dati contenuti nell’ultimo bilancio della guardia di finanza di Prato. In diciassette mesi, dal 2024 al maggio del 2025, sono stati eseguiti sequestri per reati di evasione fiscale per oltre 12 milioni di euro e denunciati, per reati tributari, 325 soggetti. Particolare attenzione è stata data alle frodi fiscali e ai reati di vario tipo collegati ai bonus edilizi nell’ambito del quale sono stati sequestrati 8,5 milioni di euro, tre unità immobiliari (un albergo, un opificio industriale e un’abitazione privata per un valore stimato intorno ai 2milioni di euro), tre società di capitali sottoposte a sequestro preventivo (300mila euro) per un totale di 11 milioni di euro. Le fiamme gialle hanno inoltre avanzato 200 richieste di cessazione delle partite Iva e cancellazione della banca dati Vies.
Per quanto riguarda invece il grande capitolo del tessile, le attività si sono concentrate sul contrasto al contrabbando e al fenomeno dell’approvvigionamento illecito delle materie prime utilizzate nei pronto moda e non solo. Grazie all’utilizzo di tessuti irregolari, le imprese riescono a imporsi sul mercato a prezzi sleali, annullando la concorrenza di operatori che operano nella legalità. Nello specifico, sono stati sequestrati 6milioni di metri di tessuto e circa 400mila capi di abbigliamento e accessori per un valore complessivo di 10milioni di euro dei quali, grazie ad una collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, il 70% è stato recuperato e fatto confluire in un Fondo Unico di Giustizia. Finto “made in Italy” e marchi contraffatti, a Prato i prodotti con etichettatura falsa e non sicura recuperati sono stati oltre 9 milioni. Se si guarda invece al settore del gioco d’azzardo, le indagini hanno permesso di individuare 26 punti clandestini di raccolta scommesse. In due sale vlt sono state contestate 610 violazioni con multe dai 2mila ai 20mila euro.


Grazie al protocollo d’intesa trilaterale con la procura e l’Agenzia delle entrate, sono stati confiscati 4 milioni di euro per il mancato pagamento delle imposte provenienti da fenomeni criminali legati al contrabbando di tessuti e reati societari e tributari di vario tipo fra i quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per la mancata emissione degli scontrini e del pagamento del canone tv speciale, sono state sospese 17 attività commerciali. Nel dettaglio, su 61 controlli eseguiti il 100% è risultato irregolare con il pagamento del canone Rai.
Per quanto riguarda la manodopera impiegata sul territorio, la guardia di finanza ha individuato in diciassette mesi 325 lavoratori a nero o irregolari e arrestato tre persone per sfruttamento di manodopera illegale e favoreggiamento dell’immigrazione. E ancora operai costretti a turni massacranti da dodici ore al giorno, il mancato rispetto delle condizioni civili ed umane di lavoro, e il pagamento in contanti dello stipendio senza alcuna forma di tutela previdenziale.
La collaborazione con la procura europea ha permesso recuperare altrettanti 9 milioni di euro da sequestri e la denuncia di 261 responsabili suddivisi in 7 indagini.
Un capitolo particolarmente rilevante delle attività è quello legato al contrasto della criminalità organizzata ed economico finanziaria. Su 671 flussi finanziari sospetti analizzati, sono state denunciate 10 persone per riciclaggio e auto riciclaggio per oltre 4 milioni di euro. Ci sono poi le sostanze stupefacenti, 38 i kg sequestrati e 65 i soggetti denunciati. Il bilancio è stato presentato in occasione della Festa per i 251 anni della fondazione del Corpo. La cerimonia si è svolta nella cornice del giardino di Piazza Mercatale, antistante la caserma sede del Nucleo PEF di Prato alla presenza del comandante provinciale Gen. B. Enrico Blandini e di tutti i finanzieri.
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