Notte di San Silvestro, decine di chiamate alla Lav per animali scappati per paura dei botti: recuperati due cagnolini

Sono state una cinquantina le chiamate al servizio di emergenza Lav per lo smarrimento di animali in seguito ai botti di fine anno: cinque hanno riguardato volatili, il resto soprattutto cani.  Un dato in linea con gli anni passati, le chiamate arrivano soprattutto dalla città, ma si segnalano smarrimenti anche in val di Bisenzio nel comune di Carmignano. “Le denunce – spiega Cristiano Giannessi referente Lav Prato – spesso arrivano a partire dal 2 gennaio perché  i proprietari si sono allontanati da casa per le feste. Il nostro servizio infatti resta attivo fino al 6 gennaio”.
A Seano è stata recuperata una cagnolina scappata la notte di San Silvestro perché impaurita dai botti. Ha vagato per i campi fino a quando è stata recuperata dai volontari che l’hanno portata al canile dove, attraverso il microchip, verrà identificato il proprietario. Lieto fine anche per una una giovane chihuahua nuda che si era smarrita alcuni giorni prima a Schignano. L’intervento è stato particolarmente urgente a causa dell’imminente esplosione dei botti, che avrebbero potuto terrorizzarla  e spingerla a perdersi ulteriormente nella fitta vegetazione circostante. La mancanza di pelo della piccola, unita alle basse temperature e al maltempo, rendeva la sua condizione ancora più critica. “In questo caso – spiega Giannessi – abbiamo organizzato una vera e propria operazione di ricerca utilizzando droni termici che rilevano la temperatura e quindi l’eventuale posizione dell’animale, poi abbiamo proceduto a posizionare del cibo nella zona in cui era stata individuata e infine una gabbia trappola dove l’animale attratto dal mangiare è entrato. Tramite cellulare abbiamo chiuso le porte e poi abbiamo messo la cagnolina in sicurezza”. Resta ancora dispero un altro cane, sempre a Vaiano.  “Quando gli animali scappano – continua il referente Lav Prato- sono in uno stato di choc, spesso non riescono a trovare la strada del ritorno e anche se i proprietari li avvicinano non sono in grado di riconoscerli. Nonostante le campagne contro l’utilizzo dei botti che ogni anno vengono promosse dai comuni, la situazione non migliora”.