Ha raccontato al giudice di come fu fatta bersaglio di proteste e presa di mira sui social quando, nel 2017, il ‘decreto vaccini’, da lei promosso in quanto ministro della Salute del Governo Gentiloni allora in carica, fu convertito in legge aumentando le vaccinazioni obbligatorie nella fascia d’età 0-16 anni e per i minori stranieri non accompagnati . Beatrice Lorenzin, attualmente senatrice del Pd, è arrivata oggi, giovedì 20 giugno, al Palazzo di giustizia di Prato per testimoniare nel processo che vede sul banco degli imputati una pratese accusata di diffamazione a mezzo stampa. La legge sui vaccini scatenò il popolo no-vax: decine di post all’indirizzo del ministro e tanto lavoro per gli avvocati chiamati a valutare gli estremi del reato. Estremi che, dal punto di vista dei legali, sarebbero rilevabili nelle righe pubblicate su Facebook dalla donna pratese, assistita dall’avvocato Fabio Lombardelli (oggi sostituito dalla collega Giulia Castellani). Il giudice ha rinviato l’udienza all’11 luglio quando la questione sarà discussa dal pubblico ministero e dalla difesa, pronta a dare battaglia. La legge sui vaccini fu tema di grande discussione. Beatrice Lorenzin commentò che si trattava di “proteggere i nostri figli e le prossime generazioni” difendendo fermamente la scelta di attribuire al rispetto dell’obbligatorietà vaccinale la possibilità di iscrivere i bambini all’asilo nido e alla scuola materna e sanzioni fino a 500 euro. (nt)
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