Categorie
Edizioni locali

Nel 2026 la Tari potrebbe aumentare ancora con una forbice dal 3 al 7% per la mancanza degli impianti


A ipotizzarlo il vice sindaco Simone Faggi in commissione 2 e 4 , tra le cause dell'incremento anche i costi energetici e quelli del porta a porta


Alessandra Agrati


Nel 2026 la Tari potrebbe aumentare ulteriormente, con una variazione compresa tra il 3% e il 7%. Questa l’ipotesi ventilata in commissione 2 e 4 dal vicesindaco Simone Faggi. L’occasione è stata la discussione sull’approvazione di una determina che prevede una diminuzione della Tari per alcune categorie di utenze, sia domestiche che non. In particolare, si prevede una riduzione del 10% della parte variabile per le utenze domestiche che producono compost, e variazioni tra il 10% e il 100% per le aziende che riciclano i rifiuti tramite imprese private (con un massimo del 30%) o il gestore (in questo caso anche fino al100%), mentre per quelle che non rientrano nel perimetro di attività di Alia la riduzione sarà del 60%. Inoltre, è prevista uno sconto del 10% per le aziende che donano beni alimentari a soggetti in difficoltà.

Faggi ha motivato questa previsione partendo da dati concreti: l’aumento dei costi energetici, quelli sostenuti dai Comuni per entrare all’ interno del sistema del gestore unico in parte ammortizzati da Alia ma che saranno recuperati nell’arco di 7 anni, e quelli elevati per il servizio porta a porta, che viene effettuato manualmente. Il vicesindaco ha anche ricordato gli investimenti per l’ampliamento degli impianti, come quello di Montespertoli e la scelta di alcuni Comuni, con il cambio di giunta, di adottare modalità diverse di raccolta, che ha inciso sui costi e quindi sulla tariffa.

Faggi si è soffermato anche sugli impianti di smaltimento all’interno dell’ambito Ato, fornendo alcuni dati: nel 2024 sono state prodotte circa 260mila tonnellate di rifiuti indifferenziati: Monsummano gestisce 80mila tonnellate, mentre l’inceneritore di Montale tratta circa 60mila tonnellate. Quindi 120mila tonnellate vengono smaltite fuori regione, principalmente in Lombardia, Emilia-Romagna e anche all’estero, con costi elevati. In questo quadro di carenza degli impianti quello di Monsummano chiuderà tra 4 massimo 8 anni a secondo delle concessioni che verranno rilasciate, mentre quello di Montale tra circa 3,5 anni.

aa

Edizioni locali: Prato

CONSIGLIATI

logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia