Il Museo del tessuto diffuso è ufficialmente realtà. La prima donazione arriva dal lanificio Stefano Cocci, che ha trasferito l’intera collezione all’interno dell’istituto tecnico Buzzi di Prato. Si tratta di centinaia di campioni di tessuto, ciascuno corredato dalla propria scheda tecnica, conservati nei tipici cassetti dei lanifici, insieme a riviste e materiali didattici preziosi per la formazione degli studenti. A donare il patrimonio è stato Alessandro Cocci, terza generazione di imprenditori, dopo la chiusura dell’azienda nel 2015, al termine di 75 anni di attività. “Con la fine della produzione – racconta – abbiamo deciso di donare tutto al Museo del Tessuto. Per mancanza di spazio, la collezione è stata collocata al Buzzi, la scuola che anche io ho frequentato cinquant’anni fa. Ho inaugurato la sede di viale della Repubblica quando ero in terza superiore”.
Oltre ai campioni, il lanificio ha donato anche alcuni macchinari ancora funzionanti, per non disperdere il sapere tecnico e tramandarlo ai giovani. Il materiale è stato sistemato in un ambiente completamente rinnovato, pensato per la conservazione e la consultazione. “Sono felice che questo patrimonio non sia andato perduto – ha concluso Cocci – ma che resti a disposizione dei ragazzi e della città”.
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