Prosegue, per ora a distanza, il botta e risposta tra Sudd Cobas e amministrazione comunale di Prato dopo la multa per occupazione di suolo pubblico arrivata sabato scorso, 15 febbraio, al picchetto davanti al maglificio Cxl di via Paronese (leggi). La tenda, che permette agli operai di ripararsi dal freddo e dal vento soprattutto durante la notte, è uno strumento fondamentale durante le mobilitazioni, che consente a chi vi rimane di proseguire giorno e notte nella lotta per i propri diritti alternandosi e dandosi il cambio. Questa mattina il sindacato di base, che sta coordinando la mobilitazione dei quattro operai in sciopero, ha indetto una conferenza stampa per ribadire la propria posizione e lanciato un duro attacco politico:
“Il ritornello di retoriche sul lavoro le sentiamo da anni ma da una sindaca di centrosinistra ci aspettavamo che venisse ad un presidio sindacale. Il Comune può fare delle cose, può cambiare le regole. Se davanti al problema dello sfruttamento lavorativo a Prato si vede solo una tenso-struttura che occupa il suolo pubblico c’è un problema, si fa finta di non vedere, ci si dissocia dalla realtà- spiegano Sarah Caudiero e Luca Toscano dei Sudd Cobas- Quello che ci sembra di capire è che rispetto alla giunta precedente le cose non siano cambiate, parlano di autorizzazioni, di iter, ma mai dell’importanza di questi picchetti, del coraggio dei lavoratori che sono qui la notte con un grado. Non esiste nessun iter di autorizzazione, è un’ipotesi assurda che mette in discussione la possibilità di fare uno sciopero, non può pensare di utilizzare per le mobilitazioni sindacali le stesse procedure pensate per le sagre”. Ma l’affronto nei confronti dell’amministrazione comunale parte anche da una prospettiva politica più generale e profonda: “Hanno un’idea di legalità che è della Lega e non del centro sinistra, siamo allibiti. Ma come si fa a parlare di regole in una città dove i lavoratori sono in queste condizioni? Le regole non possono valere solo per i più deboli. Noi siamo qui, lo spazio è ancora aperto. In altri comuni le mozioni di solidarietà sono state votate all’unanimità anche da giunte di centrodestra, chiediamo che Prato sia una città normale. Dire che le porte sono aperte è assurdo, possono ritirare la multa e l’ordinanza di sgombero, il comune non si vuole dissociare da quanto successo”.



Attesi al presidio oggi, lunedì 17 febbraio, gli assessori Malucchi e Logli. “Li aspetteremo, ma la solidarietà è qualcosa di concreto, su di noi pesa un ordine di sgombero e una multa”. Dall’altra parte la sindaca Bugetti, pur restando ferma sulla propria decisione di non recarsi al picchetto, ha ribadito l’invito a ricevere nelle sale del Palazzo Comunale il sindacato. Da qui la proposta di lavorare insieme per eventuali modifiche al regolamento comunale: “Noi siamo disponibili a capire cosa cambiare nei regolamenti, faremo delle verifiche con gli uffici. La nostra intenzione non è quella di vessare i lavoratori che manifestano per i propri diritti. Va trovata una forma- spiega Bugetti- Ho detto ai Sudd Cobas che vorrei incontrarli, in quella occasione capiremo se, cosa e fin dove possiamo cambiare nel rispetto di tutti”.
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