Sono dati preoccupanti quelli che emergono nell’ultimo report dell’osservatorio di sicurezza Vega di Mestre sull’incidenza della mortalità sul lavoro in Italia, ovvero il numero di lavoratori deceduti durante attività lavorativa ogni milione di occupanti. La Toscana, nei primi otto mesi dell’anno da gennaio a agosto, torna in zona arancione con un’incidenza di mortalità sul lavoro superiore alla media nazionale e 47 vittime totali. Nello specifico, l’inizio del 2025 ha visto la Toscana passare da zona bianca ad arancione nei tre mesi successivi, per tornare qualche mese gialla prima di riposizionarsi in arancione ad agosto. L’indice di mortalità nella regione è parti a 21 quello nazionale a 20,6. Un andamento altalenante dato dalle fragilità e criticità del sistema di prevenzione e protezione dei lavoratori. Prato si posiziona al nono posto tra le province toscane più a rischio, con un indice di mortalità del 15,8. Per quanto riguarda i decessi, la maglia nera spetta a Firenze (con 10 vittime), a Prato sono stati 2. Il settore nel quale si registrano più denunce di infortunio sul lavoro è il manifatturiero con 3.367 casi in otto mesi, seguita dal settore costruzioni con 2.326.

Estendendo lo sguardo a tutta la Regione, la zona rossa più critica resta Massa-Carrara, con un incidenza di mortalità del 37,1 a cui seguono Pistoia (32,6), Grosseto (30,3), Livorno (28,4) e Arezzo (26.6). In zona arancione Siena (25,0), mentre in zona gialla Lucca (17,5), Firenze (17,0) e Prato. L’unica provincia in zona bianca risulta Pisa (5,4). In termini assoluti, considerando sia gli infortuni mortali in itinere che in occasione di lavoro, la maglia nera viene assegnata alla provincia di Firenze (con 10 vittime), seguita da: Livorno (7), Arezzo e Pistoia (6), Lucca (4), Grosseto, Massa-Carrara, Prato e Siena (3) e Pisa (2). Firenze risulta al primo posto anche per gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 8 decessi, seguita da Arezzo, Livorno e Pistoia (4), Grosseto, Lucca, Massa-Carrara e Siena (3), Prato (2) e Pisa (1).

La maggior parte degli infortuni sul lavoro si sono registrate nella fascia d’età tra i 35 ed i 65 anni di età:

Domenica 12 ottobre, in occasione della 75esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, sono state organizzate anche a Prato da Anmil alcune iniziative con le autorità locali per mantenere alta l’attenzione sul fenomeno infortunistico e per informare i lavoratori sulle procedure da adottare. Alle 9.30 in piazza San Niccolò verrà deposta una corona d’alloro al monumento dei caduti sul lavoro a cui parteciperanno la Provincia, i sindaci, la direzione Inail di Prato, le rappresentanze sindacali e i dirigenti di Anmil (associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro).
“Viviamo in una nazione che conta, solo nelle statistiche ufficiali, un morto sul lavoro ogni 8 ore- ricorda il Presidente territoriale ANMIL di Prato, Giuseppe Pitronaci– Non vanificheremo il dovere intrinseco di questa paradossale ricorrenza, paradosso che risiede nel celebrare la memoria di quanti abbiano perso la vita o l’integrità fisica per adempiere al pilastro sul quale si fonda la nostra Repubblica- sottolinea Pitronaci- non lo vanificheremo riducendo le tante cerimonie sparse sull’intero territorio nazionale a momenti La Giornata che appartiene a tutti i lavoratori presenti, futuri e pensionati del Paese, deve portare un grido unanime verso il cambiamento. Verso una presa in carico determinata al porre fine ad una strage continua, verso l’investimento immediato per la costruzione di un reale Stato sociale”, conclude il Presidente ANMIL.
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