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Met Ragazzi, diciotto spettacoli e 119 repliche dedicate agli spettatori più piccoli


Dal 9 novembre al 17 maggio un ricco cartellone che sarà proposto anche alle scuole. Tra le novità la doppia replica e più spazio alla danza


Alessandra Agrati
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In sei mesi, 18 spettacoli, tra cui sei fra produzioni e coproduzioni , quattro spettacoli di danza  119 repliche,  la partecipazione anche di compagne straniere, una diminuzione del prezzo del biglietto che passa da 6 a 5 euro. Sono questi i numeri della rassegna Met Ragazzi che debutterà il 9 novembre  e chiuderà il sipario il 17 maggio organizzata con la collaborazione di Fondazione Toscana Spettacolo.  “Una rassegna su cui investiamo da oltre 40 anni – ha sottolineato il direttore artistico Edoardo Donatini – che quest’anno0 presenta un ricco programma realizzato non solo con le compagni del territorio ma anche con due internazionali una giapponese e l’altra francese “.  Su un pubblico di 50mila spettatori, 10mila sono i ragazzi che in media frequentano gli spazi del teatro.

Due le novità di quest’anno: più spazio alla danza con Millepiedi, la rassegna nella rassegna, e la doppia replica

“Met Ragazzi è fondamentale – ha sottolineato Patrizia Colletta direttore Fondazione Toscana Spettacolo  -per aiutare le nuove generazioni a diventare cittadini del domani”

Come per tutta la stagione organizzata dalla Fondazione Metastasio, sono quattro gli spazi a disposizione e viene confermata la collaborazione con le scuole “Nonostante le difficoltà economiche – ha sottolineato il presidente Massimo Bressan – abbiamo scelto di sostenere almeno in parte il costo del trasporto delle scolaresche, proprio nell’ottica di avvicinare le famiglie al teatro”.

Tra le proposte innovative,  “Armocchi , una specie di Pinocchio di marmo”, un  radiodramma animato per i ragazzi di tutte di tutte le età realizzato e diretto da I Sacchi di Sabbia, è la storia di un bimbetto di marmo duro e cattivo, è il racconto delle sue spacconate che attingono la trama e i personaggi dal Pinocchio di Collodi

“Una rassegna – ha spiegato Francesco Fantauzzi ufficio cultura Comune Prato– parallele a quella della prosa che ha un suo ruolo nell’offerta culturale cittadina sia per numero di spettacoli sia per la qualità degli spettacoli”.
L’inaugurazione è affidata a Zaches Teatro che con la prima nazionale di Arlecchino dedicato  al maestro Eugenio Allegri riflette sull’attuale crisi della condizione umana attraverso la goffa lotta di sopravvivenza di alcuni delle maschere più famose al mondo: Arlecchino e Pulcinella. Lo spettacolo è coprodotto dal Teatro Metastasio di Prato e Zaches Teatro (sabato 9 novembre ore 19.30 + domenica 10 novembre ore 17, Teatro Metastasio).

In collaborazione con il Teatro Metastasio, i Kinkaleri presentano Metamorholand. Miti di trasformazione da Metamorfosi di Ovidio, un lavoro che attinge a Le Metamorfosi per esplorare il nostro mondo e raccontare il legame tra gli esseri viventi e l’universo. Classico e modernissimo rispetto alla relazione tra umanità e natura, il testo pone in primo piano l’importanza di considerare l’umano come parte di un tutto (16 novembre ore 19.30 + 17 novembre ore 17, Teatro Fabbricone);

Tratto dal libro omonimo di Karin Serres, lo spettacolo Lucy / gli orsi diretto da Fabrizio Pallara è una storia di confini e contrapposizioni: tra l’infanzia e l’adolescenza, tra il mondo interiore della piccola protagonista Lucy e la realtà esterna, tra l’intimità della sua famiglia e la vita fuori casa, tra la cittadina canadese dove vive e la natura che la circonda (sabato 23 novembre ore 19.30 + domenica 24 novembre ore 17, Teatro Metastasio)

La Fondazione Sipario Toscana presenta K(-A-)O, uno spettacolo in cui il coreografo giapponese Kenji Shinohe esplora attraverso il corpo e le tecnologie digitali il modo in cui i sentimenti si esprimono sui simboli della tastiera: al centro dell’attenzione ci sono gli emoji, le faccine divertenti e colorate a cui viene delegata l’espressione dei sentimenti nella comunicazione digitale e il dubbio che il loro abuso impoverisca e nasconda le espressioni emotive reali (1 dicembre ore 17, Teatro Fabbricone)

Coprodotto dal Teatro Metastasio di Prato e Compagnia TPO, lo spettacolo Mio è un gioco scenico agito da due interpreti che offriranno ai bambini e alle bambine più piccoli (da 0 a 5 anni) dei modelli di comportamento possibili aiutandoli ad instaurare un rapporto equilibrato ed educato con i loro coetanei (sabato 14 dicembre ore 17 + sabato 21 dicembre ore 17.30 + domenica 22 dicembre ore 17, Teatro Magnolfi)

Lo specchio della regina realizzato da Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt / Tanz Bozen Bolzano Danza Festival smonta e rimonta la celebre fiaba di Biancaneve attraverso le coreografie di Eleonora Chiocchini che reinterpretano il testo teatrale di Antonio Viganò Bianca & Neve: lo Specchio e la Regina si animano in una danza di relazione, sfumature giocose, a volte litigiose, a tratti misteriose, e colorano il loro dialogo che si fa corpo (sabato 21 dicembre ore 16, Teatro Fabbricone)

Il romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni è il pretesto per ripercorrere con occhi contemporanei Il  giro del mondo , un viaggio immersivo del pubblico inizia da Londra, attraversa l’Egitto, l’India, Hong Kong, il Giappone e gli Stati Uniti per concludersi di nuovo a Londra. Ma il corpo dei due dei danzatori in scena è il vero luogo del viaggio, nel quale si concentrano emozioni, sensazioni, dinamica, energia. Lo spettacolo è una coproduzione di Teatro Metastasio di Prato, Compagnia TPO, ArtPlayGround Almere Nederland – Het Huis van Aristoteles Introdans (Arnhem, Nederland) (domenica 12 gennaio ore 17 + sabato 18 gennaio ore 17, Teatro Fabbricone)

Ispirato all’omonima fiaba di Hans Christian Andersen, Il brutto anatroccolo di Atacama aiuta a porre lo sguardo sul concetto di diversità e accettazione di sé stessi e degli altri, sul superamento delle paure e vulnerabilità, sul valore insito in ogni essere umano a prescindere dal contesto sfortunato in cui possa venire a trovarsi (25 gennaio ore 17, Teatro Metastasio)

Collettivo Baladam B-side e Teatro Metastasio di Prato coproducono MaelsTrom , una performance che decostruisce il concetto di autorità e analizza le strutture del potere, le sue forme, finzioni, la sua estrema superficialità, un racconto fortemente anarchico con in scena due attori che organizzano lo spettacolo lì per lì e decidono di inserirvi ogni cosa senza imporre gerarchie a immagini e concetti, senza pensare a cosa dare importanza, senza fare distinzione tra finzione e realtà, chiedendo sistematicamente la collaborazione del pubblico, che diviene folla, coro, interlocutore creativo (sabato 8 febbraio ore 19.30 + domenica 9 febbraio ore 17, Teatro Fabbricone)
L’orso felice de La Compagnia Dimitri / Canessa, tratto da L’Orso che non c’era di Oren Lavie, indaga il tema dell’identità̀ in modo poetico e leggero, come solo un Orso Felice può fare. È la storia semplice ma filosofica di uno strano orso, sognatore, un po’ sulle nuvole, che cerca sé stesso e la propria strada e lo fa guardandosi dentro (frugandosi nelle tasche) e relazionandosi con gli altri (sabato 15 febbraio ore 17, Teatro Magnolfi)

Teatro Gioco Vita porta in scena La ragazza dei lupi, uno spettacolo ispirato all’omonimo romanzo di Katherine Rundell, un’avventura di largo respiro che ci parla di coraggio, di amicizia, di fiducia, di ragazzi e bambini che osano sfidare l’autorità per provare a cambiare le cose, rieducandosi così alla libertà, proprio come i lupi. Un lungo viaggio di due ragazzi e tre lupi che ha il sapore di una sfida e che spazia tra boschi fitti di abeti e paesaggi innevati, sferzati dalla tormenta (sabato 22 febbraio ore 17, Teatro Metastasio)

Attraverso la danza, il canto, la parola e le immagini, Talento prodotto da Aldes e ideato, coreografato e diretto da Aline Nari, offre un momento di riflessione poetica e divertente sul tema della vocazione personale. La scena, attraverso oggetti essenziali (un ombrellone, un annaffiatoio, animali gonfiabili, salvagenti, secchielli e altro ancora), ospita i giochi di personaggi antropomorfi e evoca la possibilità di trasformazione insita nel gioco infantile (1 marzo ore 17, Teatro Magnolfi)

Marmocchio uno speciale Pinocchio di marmo. è un radiodramma animato per i ragazzi di tutte di tutte le età realizzato e diretto da I Sacchi di Sabbia, è la storia di un bimbetto di marmo duro e cattivo, è il racconto delle sue spacconate che attingono la trama e i personaggi dal Pinocchio di Collodi (sabato 8 marzo ore 17, Teatro Magnolfi);

Coprodotto dal Teatro Metastasio insieme a Natiscalzi DT, Cosa hai in testa?  è lo spettacolo vincitore del Premio Scenario Infanzia 2024, liberamente ispirato a Il bambino con i fiori nei capelli di Jarvis e racconta l’amicizia tra due bambine esplorando con delicatezza e poesia il mondo complesso delle emozioni e sottolineando l’importanza dell’empatia nel nostro percorso di crescita (sabato 15 marzo ore 17, Teatro Metastasio)

Giallo Mare Minimal Teatro presenta La bella addormentata nel bosco – nel bosco che più non c’è una nuova versione di Renzo Boldrini che lascia intatto il cuore narrativo della famosa fiaba narrata da Basile e dai Fratelli Grimm esaltando l’immagine del bosco come vero co-protagonista del racconto. Per evocare e moltiplicare le atmosfere e i luoghi della fiaba l’artista Ines Cattabriga utilizza, combinandoli fra loro vari, stili: il disegno in diretta sulla sabbia, la grafica digitale in tempo reale e l’animazione a vista di figure e silhouette di cartone (sabato 29 marzo ore 17, Teatro Metastasio);

La Cie L’Alinéa presenta Petites histoires sans paroles , uno spettacolo in cui un burattinaio a guanto della tradizione europea e un contrabbassista jazz mettono in scena tre racconti senza parole ognuno dei quali affronta la stessa domanda: “chi manipola chi? Si tratta di tre brevi opere per marionette, basso e contrabbasso, in cui si incontrerà il lupo cattivo, si assisterà alla lotta tra un personaggio lunare e la mano che lo manipola, e alla rivalsa di un burattino che costringe il suo demiurgo ad apparire in pubblico (5 aprile ore 17, Teatro Magnolfi)

U.man  di Illoco Teatro Associazione è uno spettacolo che unisce teatro, cinema e micro-manipolazione. I personaggi della storia altro non sono che le dita e le mani degli attori, figure che abitano una serie di mini-set che compongono la scena e che condurranno gli spettatori dentro un viaggio epico verso città, deserti e oceani fino a scoprire che con la semplice forza dell’immaginazione può cambiare tutto e concepire un mondo nuovo. Un lavoro che mostra al pubblico, simultaneamente, la scena e il dietro le quinte, l’illusione e il trucco, in breve l’incanto del teatro (12 aprile ore 17, Teatro Fabbricone)

Il progetto di Kinkaleri Io danzo io parlo è sia un laboratorio che una perfomance in cui sono coinvolti insegnanti e bambini delle scuole primarie di Prato. Il codicek, un alfabeto gestuale che lega ogni lettera a un movimento semplice del corpo, sarà praticato e trasmesso in classe come attività collettiva, fisica e giocosa. Direttamente collegato al laboratorio, lo spettacolo trova nel teatro uno spazio di condivisione tra la classe che ha appreso il vocabolario gestuale e il performer per condurre il corpo parlante in una danza collettiva che attraversa lo spazio e il suono, coinvolgendo il giovane pubblico presente in una performance di gruppo (10 e 17 maggio ore 17, Teatro Fabbricone). Comprende anche il progetto A cavallo dello spettacolo curato da Siliana Fedi per Octava Rima- Agita Teatro assicura una didattica della visione al pubblico dei più piccoli con incontri in classe prima e dopo ogni spettacolo.
Parallela agli spettacoli e dedicata alla formazione e alla creazione di formati esperienziali unici, l’area di progettazione Metaforma  accoglie il Laboratorio dell’Arte della scena  una sperimentale scuola di teatro che si rinnova per il nono anno e che articola da novembre 2024 a maggio 2025 un percorso per bambine/i, ragazze/i e genitori guidato da Pasquale Scalzi (formatore, autore, attore, regista teatrale – La parola, il corpo, la scena) e Chiara Innocenti (danzatrice – Propedeutica – Teatro/Danza) attraverso la percezione, la narrazione, la trasformazione, l’improvvisazione, il racconto, la poesia, il ritmo, l’esplorazione della voce, del corpo e del movimento nello spazio.

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