E’ stata rinnovata, per il periodo 2025-2029, la convenzione con il Tribunale di Prato per la messa alla prova. Si tratta di una modalità alternativa della definizione del processo, attivabile fin dalle indagini preliminari, per la quale se si sono commessi reati cosiddetti “minori” è possibile estinguerli attraverso un percorso di reinserimento sociale nel quale l’indagato (o imputato) svolgendo attività di volontariato restituisce alla cittadinanza il proprio tempo contribuendo in attività positive per se stesso e per gli altri. L’accordo è stato siglato questa mattina, giovedì 7 novembre, all’interno del Tribunale di Prato alla presenza della presidente facente funzione Lucia Schiaretti, la direttrice generale dell’Ulepe di Prato Alessandra Pellegrini e i rappresentanti dei comuni di Prato, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vernio, Cantagallo e Vaiano. L’istituto permetterà dunque a chi ha sbagliato di recuperare collaborando in maniera attiva a recuperare il cosiddetto “patto di cittadinanza”. Le attività verranno indicate nel programma di prova che verrà predisposto dalla stessa persona insieme all’Ufficio esecuzone penale esterno del Tribunale e approvato dal giudice che può effettuare alcune modifiche. Il lavoro consiste in una prestazione, non retribuita, della durata non inferiore a dieci giorni, anche non continuativi, che verranno svolti presso Stato, regioni, province, comuni, aziende sanitarie o presso enti e organizzazioni seguendo professionalità e attitudini della persona coinvolta. Grazie alla precedente convenzione, sono stati attivati undici progetti di messa alla prova all’interno dell’ente comunale, nello specifico si è trattato di collaborazioni negli uffici comunali in compiti amministrativi, di supporto o semplicemente di accoglienza con esiti positivi che hanno alimentato la motivazione dei cittadini nel concludere l’intero percorso. La convenzione rinnovata oggi proseguirà, dopo il 2029, per altri cinque anni tacitamente. “Questo è il primo passo verso la realizzazione di una forma di giustizia comunitaria e il nostro auspicio è quello di riuscire a dimostrare che dagli errori può nascere qualcosa di positivo – ha dichiarato la sindaca Ilaria Bugetti – Questo è anche il messaggio che la Giustizia stessa, cardine fondamentale della democrazia del nostro Paese, deve dare”. Piena soddisfazione anche da parte del sindaco di Montemurlo Simone Calamai che ha aggiunto: “Aderiamo a questo protocollo per la messa alla prova con la piena volontà di collaborare in modo concreto con il tribunale e l’ufficio esecuzione penale esterna – ha commentato Calamai – Questo tipo di prestazioni lavorative, che saranno svolte anche a Montemurlo, rappresentano un modo di potersi avvalere, per un certo numero di ore e in forma completamente gratuita, di persone che hanno particolari professionalità e che potranno dare un contributo agli uffici comunali e più in generale alla nostra collettività”
Messa alla prova rinnovato il protocollo d’intesa fra tribunale e amministrazioni comunali
La convenzione permetterà a chi ha commesso reati minori di estiguerli attraverso attività di volontariato
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