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Mense scolastiche, Camst ricorre al Tar contro l’assegnazione del bando quinquennale a Euroristorazione


La società bolognese ha presentato ricorso contro il Comune dopo che la sua richiesta di accesso agli atti non è stata totalmente soddisfatta. I giudici amministrativi: "Fornire tutta la documentazione entro dieci giorni"


Nadia Tarantino


L’aggiudicazione del servizio di refezione scolastica per il periodo 2024-2028 ha prodotto un primo strascico giudiziario dal quale il Comune di Prato è uscito sconfitto. Il Tar della Toscana, infatti, ha accolto il ricorso della società cooperativa Camst che chiedeva di accedere a tutta la documentazione di gara, sia amministrativa che tecnica ed economica, per verificare i termini dell’affidamento alla società Euroristorazione. “La conoscenza delle offerte formulate dai concorrenti – si legge nella sentenza – è necessaria per tutelare in giudizio il diritto a conseguire l’aggiudicazione della gara”. Gara che – è bene chiarire – non viene messa in discussione dai giudici  che si sono limitati ad ordinare al Comune di consegnare, entro dieci giorni, tutte le carte che Camst, colosso della ristorazione con sede in provincia di Bologna, ha chiesto di consultare al termine della gara vinta da Euroristorazione, concorrente con sede a Vicenza. Qualcosa, per la verità, il Comune di Prato aveva già esibito: una parte del ‘pacchetto’ che la società bolognese però non ha ritenuto sufficiente ai fini della eventuale tutela dei propri interessi.
L’iter di gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica, con procedura ristretta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, è stato aperto il 30 gennaio 2024 e aggiudicato 30 agosto. Due in corsa: Euroristorazione, uscita vincitrice, e Camst che, subito, il 3 settembre, chiede copia di tutti i documenti di gara. Il Comune risponde a stretto giro di posta e il 4 settembre trasmette la determina di aggiudicazione, i verbali di gara, il Documento di gara unico europeo, la domanda di partecipazione, il versamento del contributo Anac, la garanzia fideiussoria, il pagamento del bollo e le comunicazioni sull’esito dei controlli. Trasmette, il Comune, anche l’offerta tecnica “ma in gran parte oscurata”, mentre nulla invia relativamente alla documentazione amministrativa, all’offerta economica, all’offerta tecnica completa, alla verifica di congruità e alla nomina della commissione di gara.
Non solo Camst ha chiesto l’esibizione integrale dei documenti ma ha anche stigmatizzato quei documenti effettivamente ricevuto con parti, però, oscurate. Il Tar ha escluso la presenza di ragioni di segretezza industriale e commerciale per le quali è giustificato l’oscuramento (“per legge le ragioni devono essere motivate e comprovate”) tanto più che il settore della ristorazione “è caratterizzato dalla standardizzazione delle filiere e dei contratti commerciali”.  
Dunque, la società bolognese vince il ricorso ed entro dieci giorni avrà la disponibilità di tutti i documenti. (nadia tarantino)

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(N° 4 del 14/02/2009)
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