Categorie
Edizioni locali

Mense comunali: una famiglia su tre non la paga. Più che raddoppiata la morosità rispetto a cinque anni fa


E' quanto emerso dall'audizione in Commissione 5 della dirigente del settore scolastico. Al centro dei lavori anche eventuali modifiche delle fasce di reddito


Samuela Pagliara


In appena cinque anni la morosità per quanto riguarda i buoni pasto nelle mense scolastiche del Comune di Prato è aumentata più del 50%. Se nel biennio 2019-2020 a non pagare il servizio mensa sono stati quasi 1.952 utenti, nell’ultimo anno il numero è cresciuto drasticamente fino a toccare la soglia dei 2.858 utenti su circa 9.600. Ragionando in termini di euro si è passati dai 331mila euro di morosità ai 743mila. In pratica, circa un terzo delle famiglie non paga la mensa per il proprio figlio. E’ quanto emerso questo pomeriggio, lunedì 18 novembre, dai lavori della Commissione consiliare 5 presieduta da Rosanna Sciumbata durante la quale è stata ascoltata Valentina Pacini, dirigente del settore scolastico di Prato. I commissari hanno ascoltato il quadro della situazione refezione nel Comune e, visti i dati preoccupanti emersi, hanno deciso di riunirsi prossimamente ascoltando in Commissione anche Sori la società che si occupa del servizio di riscossione.

Al centro del dibattito anche la forbice delle fasce di reddito, come sottolineato dal consigliere di maggioranza Carli e di minoranza Rizzo, che hanno ipotizzato di rivedere i criteri dal momento che la soglia più alta è riservata a chi ha più di 37 mila euro di reddito annuale. Attualmente il costo massimo di un pasto per un bambino è di cinque euro, nello specifico 4,30 euro al giorno al quale si aggiungono i 16,50 euro mensili di contributo fisso. Circa 100 euro al mese. La mensa scolastica dei bambini è un servizio obbligatorio che, a differenza di tutti gli altri servizi, non si interrompe con il mancato pagamento e questo rappresenta un problema non da poco per le tasche del Comune che si trova così ad avere tra le mani un’arma ‘spuntata’. Se una famiglia non paga per il proprio figlio, Sori invia dei solleciti e poi un’ingiunzione di pagamento fino ad un recupero co-attivo che però, nei fatti, non arriva mai. Inoltre, il termine prescrizionale è di cinque anni e quindi spesso, visti i tempi burocratici, quando l’avviso arriva è ormai troppo tardi per riscuotere. Interessante sarà capire a quali fasce di reddito appartengono i non paganti, un dato non scontato che verrà presentato durante i lavori della prossima commissione quando verrà udita anche Sori.

Edizioni locali: Prato

CONSIGLIATI

logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia