A quasi tre mesi dall’ultima visita e alla vigilia del Consiglio comunale straordinario, la deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti, è tornata al carcere della Dogaia, uno dei più difficili del distretto toscano tra suicidi di detenuti, disordini, aggressioni e agenti di polizia penitenziaria costretti spesso a ricorrere alle cure del pronto soccorso. “Il problema più grave, come già avevo denunciato ad agosto – il commento dell’onorevole Mazzetti – è la pianta organica”. A mancare sono innanzitutto le figure apicali a partire dal direttore: l’attuale si divide tra Prato e Firenze. “Il carcere di Prato conta circa 600 detenuti e una percentuale di stranieri che supera il 60 per cento – spiega la parlamentare – nella sezione che ho visitato oggi, quella di media sicurezza, ci sono 130 detenuti e tre agenti”. L’accento è andato anche su problemi strutturali: “gli impianti come il riscaldamento e poi le docce”. E non è tutto: “Di recente – dice ancora Mazzetti – si è aggiunto il problema delle cimici che sarebbero state veicolate da un detenuto trasferito dal carcere fiorentino di Sollicciano. Bisogna battersi e chiedere un impegno a tutte le istituzioni”. La parlamentare di Forza Italia conferma le dichiarazioni rilasciate ad agosto circa la tenuta della casa circondariale di Prato: “In questi mesi ho visitato altre carceri, come Sollicciano, e posso confermare le parole dei mesi scorsi, salvo poi essere stata oggetto della campagna d’odio della sinistra: Prato, per le risorse e per l’organico a disposizione, fa molto, anche troppo. Non ha senso andare sempre e in ogni caso contro il Governo. Dopo il Consiglio di domani, solleciterò altri interventi risolutivi”.
Mazzetti di nuovo al carcere della Dogaia: “Pronta a sollecitare l’incremento della pianta organica”
La parlamentare di Forza Italia ha fatto tappa nel reparto 'media sicurezza' dove a fronte di 130 detenuti ci sono tre agenti. "Ribadisco quello che ho già detto tre mesi fa: il problema più grosso è la carenza di organico"
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