Un garage nel seminterrato di un condomino in via delle Badie: questo uno dei principali centri di stoccaggio della droga proveniente dall’Albania e destinata agli spacciatori attivi sul mercato dell’hinterland fiorentino. Qui sono arrivati i carabinieri di Borgo San Lorenzo, coordinati dalla Dda di Firenze, che, intuendo che un appartamento tenuto sotto controllo nella loro zona fosse la base operativa di un gruppo criminale dedito al traffico di cocaina, hashish, marijuana e droghe sintetiche, hanno seguito persone e veicoli, memorizzato volti e voci, percorso tragitti e segnato indirizzi. Il garage in via delle Badie era nella disponibilità di un albanese di 38 anni e della sua connazionale e convivente di 30, tra i 70 arrestati all’alba di lunedì nel corso di un maxi blitz che ha smantellato quattro potenti organizzazioni criminali e impegnato molti comandi provinciali dei carabinieri in tutta Italia e le forze di polizia albanesi, francesi, olandesi, tedesche e spagnole sotto la direzione di Europol, Interpol e Eurojust.
Prato, dunque, centrale dello spaccio dei fiumi di stupefacente provenienti dall’Albania, controllata da una tra le pedine più importanti e influenti delle due organizzazioni criminali attive in Toscana e ramificate in tutta Italia e, grazie allo stretto collegamento con i gruppi di stanza a Tirana e in Olanda, anche in alcune zone dell’Europa. Oltre alla coppia, a Prato i carabinieri hanno portato in carcere un albanese di 32 anni, mentre un’italiana di 32 e un albanese di 50 sono finiti ai domiciliari e un thailandese di 29 è stato sottoposto all’obbligo di firma.
L’indagine è partita nel 2019 da un anonimo appartamento a Borgo San Lorenzo ed estesa ben presto a Firenze, Prato e a Casalecchio di Reno dove è stata scoperta un’altra base di stoccaggio. Nel garage di Prato di droga ne è arrivata in grosse quantità con carichi, in alcune occasioni, anche di 15/20 chili che poi venivano ceduti a rivenditori e da loro a gestori sempre più piccoli fino ad arrivare agli spacciatori al dettaglio. La donna pratese, secondo le indagini, avrebbe fatto diversi viaggi trasportando droga sbarcata sulle coste pugliesi e anche compiendo un viaggio in Germania per trasferire una partita di 300 chili di marijuana.
Per due anni pieni, fino al 2021, gli investigatori fiorentini hanno lavorato a braccetto con le autorità albanesi, in particolare con quelle di Tirana, con l’obiettivo di fermare i fiumi di droga diretti in Toscana e da qui, attraverso la gestione in mano a due organizzazioni diverse ma in contatto tra loro, a tutta Italia e oltre i confini nazionali.
Dei 70 arrestati, 68 sono stranieri e di questi 28 residenti a Firenze e provincia, 36 in altre città italiane e 16 tra Albania e Paesi dell’Unione europea; 8, invece, gli indagati ai domiciliari e 4 destinatari di provvedimenti di obbligo di firma. Sono 28, infine, le persone indagate per associazione per delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, mentre per 68 le ipotesi di reato sono trasporto o vendita di stupefacenti e per altre 13 si parla di spaccio di lieve entità.
Il giudice delle indagini preliminari di Firenze ha varato anche il sequestro preventivo di 5 milioni di euro, ritenuti provento del traffico di droga transnazionale.
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