Un record assoluto, in un clima dove l’astensionismo è il partito più votato, quello raggiunto dall’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni alle ultime elezioni regionali. Un vero e proprio boom di preferenze, oltre 22mila, lo collocano al primo posto nella storia recente in Toscana. Biffoni, esponente dell’area riformista del Partito democratico, è riuscito da solo a guardagnarsi quasi la metà delle preferenze espresse per il candidato presidente Eugenio Giani.
“Oltre la più rosea aspettativa, non c’è mai stato un risultato del genere, sentivamo la fiducia ma poi è stato un crescendo- spiega ancora incredulo Matteo Biffoni-. Vedevamo i numeri salire, quando abbiamo visto 10/15 sezioni dove eravamo sempre a 60/70 voti ciascuna abbiamo capito che stava per succedere qualcosa di molto particolare, anche nelle sezioni dove ha vinto Tomasi. Ci stiamo organizzando per festeggiare in città”. Un periodo non facile per il Partito democratico che esce da queste elezioni con un buon risultato in tasca, oltre tre punti in più rispetto al 2020: “Il dato principale resta questo: due elettori dem su tre che hanno espresso una preferenza lo hanno fatto per me. C’è stato un traino significativo da parte mia. Al partito questa tornata elettorale deve servire per un ulteriore ipotesi di studio su cui valutare punti di forza e di debolezza partendo da un dato che è quello numerico: l’esito delle elezioni”. Le regionali, attese come banco di prova per la tenuta dei democratici pratesi dopo il caso Bugetti, hanno superato le aspettative di molti. Un contraccolpo, dopo l’inchiesta per corruzione ai danni dell’ex sindaca Bugetti, di fatto non c’è stato anche se, guardando alla primavera 2026 e alle elezioni comunali, Biffoni chiosa: “Non mi cullerei sugli allori, le dinamiche sono molto diverse, c’è da lavorare”
Una campagna elettorale, quella del “Biff” come gran parte dei pratesi lo ha ribattezzato negli anni, portata avanti principalmente da solo, fuori dai principali canali ed eventi organizzati dall’attuale guida del partito orientato con decisione verso la capolista Marta Logli, riuscita a raccogliere però meno di un quarto delle sue preferenze, 5.098 voti. Sottofondo rock, un grande impegno sui social e “guai a chi parla male di Prato”, Biffoni è stato capace di raccogliere voti trasversali, anche di chi vicino al Partito democratico non è ma che continua a vedere nel “sindaco” una figura che merita fiducia: “Ho sempre difeso Prato da chi diceva che la città faceva schifo, non è così, lo ripeterò sempre. Come ho fatto a raggiungere questo risultato? Non lo so, parlo in maniera spontanea, lavoro sui temi, tutto è venuto naturale, ho sempre sentito molto calore attorno a me e sono molto felice”.
Ora si guarda al congresso provinciale, come annunciato dal segretario schleiniano Biagioni subito dopo le regionali, un momento nel quale le due anime del partito dovranno necessariamente confrontarsi e fare i conti con la legge dei numeri: “Una riflessione su di noi sarà utile. Marta ha fatto una buona campagna- spiega Biffoni- il partito ha fatto delle scelte che rispetto, questi però sono gli esiti che sono venuti fuori, i numeri parlano molto chiaro. Questo era un passaggio importante da fare, al momento terrei staccate le vicessitudini interne, dobbiamo muoverci compatti”.
Ora nuove prospettive, un assessorato? La presidenza del consiglio regionale? : “Per me non ho particolari velleità, mi interessa il giusto- chiarisce subito Biffoni- I pratesi mi hanno mandato lì per una serie di indicazioni ben precise: sicurezza idrogeologica, sostegno al manifatturiero tessile, collegamenti su ferro firenze vallata, sr 325, il Montalbano. Se arrivare altro farò delle scelte per l’interesse della collettività e della provincia, valuterò in questa maniera. Non rivendico niente con i miei voti, solo lavorare per Prato”. Ad aggiudicarsi un posto all’interno del consiglio regionale anche un’altra pratese, l’onorevole Chiara La Porta, candidata come capolista per Fratelli d’Italia: “Con lei ho litigato più volte e tante altre ci litigherò, ma sono convinto che per i temi della città sapremo lavorare insieme, il confronto sarà bello sodo, ma costruttivo”. samuela pagliara
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