A distanza di quasi una settimana dall’ultima forte ondata di maltempo, il Comune di Carmignano fa una prima stima dei danni e lavora per la messa in sicurezza del territorio. Un bollettino da quasi 300mila euro, risorse che il Comune dovrà trovare all’interno del proprio bilancio comunale. La scaletta degli interventi è dettata dalle somme urgenze, l’obiettivo è quello di ripristinare in tempi più rapidi possibili le strade interdette al traffico e compromesse a causa delle numerose frane su tutto il territorio. Riaperta, in attesa degli esiti delle indagini geologiche, via Madonna del Papa. L’asfalto, ceduto da un lato a causa della furia dell’acqua, ha reso inagibile per giorni la strada che collega il capoluogo con la frazione di Bacchereto, ora riaperta a senso unico alternato. Se la situazione è tornata alla normalità a Comeana e Seano, dove gli allagamenti sono stati importanti soprattutto nella zona della Pista rossa, Ficarello, Bocca di stella, a creare numerosi disagi è la frana sulla strada provinciale 10 del Montalbano, che collega Carmignano con il Pinone.
“Abbiamo subito un duro colpo- dice il sindaco Edoardo Prestanti facendo insieme a noi un sopralluogo sulla frana nei pressi di Bacchereto- Ci troviamo di nuovo a fare la conta dei danni e a gestire emergenze meteo complesse. Stiamo cercando di lavorare alla messa in sicurezza del territorio, speriamo di farlo in tempi brevissimi ma la probabilità che ci siano nel fine settimana nuove allerte meteo non ci rassicura”. Il primo cittadino ripercorre anche il bilancio degli interventi realizzati nei giorni precedenti. Undici le persone fatte evacuare nella giornata di sabato 15 marzo, tutte fortunatamente rientrate: “Le persone adesso sono al sicuro, il tema centrale però per noi piccoli comuni resta quello delle risorse. Ho incontrato molte persone che hanno avuto danni due anni fa e che hanno rivissuto le stesse scene adesso senza nemmeno aver ricevuto i ristori attesi. Per noi, senza fondi, è impossibile lavorare sulla prevenzione del rischio come vorremmo- aggiunge Prestanti- Necessario, inoltre, snellire la burocrazia. Siamo bersagliati da allerte, non è possibile avere tempi biblici, dai 4 ai 5 anni, per la realizzazione di opere necessarie come la cassa di espansione”.
Il Comune nei giorni scorsi ha anche inviato una lettera a Regione, Provincia, Genio Civile, Consorzio di bonifica e Publiacqua per chiedere una conferenza dei servizi sullo stato del rio Calcinaia, del fosso Collecchio e del reticolo del torrente Furba.
“Ci auguriamo nell’arco di un mese di poter riuscire a sanare le due situazioni più critiche e di restituire ai cittadini strade in sicurezza. Ci sono delle variabili da tenere in conto- conclude il primo cittadino- la prima sono le analisi tecniche, va capito da un punto di vista geologico il tipo di frana e da lì capire se sono più adatti geo-block o micro-pali”.
In totale sono stati distribuiti, lo scorso fine settimana, 2.500 sacchi di sabbia, una cinquantina gli operatori impegnati tra tecnici ed operatori del comune insieme ai dieci funzionari amministrativi che hanno seguito l’evolversi della situazione nel Coc comunale.
Tra le problematiche riaffiorate, e mai risolte dall’alluvione del 2023, c’è quella di un’abitazione nella frazione de Le Barche (Carmignano). Una nostra lettrice, Cosima Maggi, denuncia di non riuscire a tornare in autonomia nella propria casa da quel drammatico 2 novembre e chiede all’amministrazione comunale di fare pressioni sul proprietario della strada, affichè si adoperi con lavori urgenti. “La frana che porta alla sua abitazione, non è mai stata definitivamente risolta a causa di un continuo e snervante rimpallo tra ente pubblico e proprietari del terreno, la Tenuta di Capezzana- spiega la donna- Io e mio marito, 70 e 80 anni, siamo ancora costretti a raggiungere casa nostra a piedi. Siamo impossibilitati a svolgere le azioni più normali e comuni, come portare la spesa a casa. Il problema non è mai stato risolto- spiega ancora Maggi- Nell’agosto del 2024 i proprietari della strada hanno svolto alcuni lavori in maniera totalmente inadeguata posizionando quattro massi e gettando un po’ di terra, ceduti nemmeno due mesi dopo. Siamo punto e a capo e nessuno è venuto a vedere come stiamo. Chiediamo al sindaco di intervenire, di insistere, chiediamo che richiami il privato ad adempiere ai propri compiti con una ordinanza di sanatoria”. La donna, che ha già svolto lavori di manutenzione nel terreno che le compete, si trova con le spalle al muro: “Da privato ho speso dei soldi, ma non posso intervenire sulla strada perchè non è mia. Per quanto tempo dovremo stare ancora così’?”
Riproduzione vietata