La carenza di spazi per il Pin potrebbe essere risolta con l’utilizzo di immobili disabitati nel centro storico. Lo ha annunciato la sindaca Ilaria Bugetti, questa mattina 7 aprile, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, posticipato rispetto alla data tradizionale per il passaggio del Pin a Fondazione.
“Stiamo monitorando alcune strutture pubbliche e private che potrebbero essere utilizzate dall’ateneo – ha spiegato Ilaria Bugetti – Stiamo facendo una mappatura di quelli disponibili, alcuni però avrebbero bisogno di lavori importanti , in quel caso i tempi si allungherebbero”. Tramontata, invece, l’idea di creare spazi per il Pin all’interno del parco urbano dell’ex ospedale, per la cui realizzazione non ci sono ancora tempi certi.
In attesa di trovare una soluzione, la presidente Daniela Toccafondi, lancia un appello ai privati a condividere spazi. “Abbiamo un’emergenza a partire dal prossimo settembre che deve essere risolta – ha sottolineato- servono soprattutto spazi grandi, ma non solo. Poi nel breve e nel lungo periodo bisognerà trovare una soluzione definitiva anche per i servizi.” Manca, come si sa, anche la mensa, per cui, dopo la sperimentazione non andata a buon fine del progetto food locker con la prenotazione dei pasti depositati in appositi armadi in università, si sta lavorando a un progetto diffuso che coinvolga più gestori. Mentre per lo studentato, in attesa che si possa concretizzare quello di realizzarlo al vecchio Hospice di piazza del Collegio, è stata lanciata una piattaforma di domanda e offerta per mettere a disposizione degli studenti stanze o appartamenti condivisi. Il numero dei fuori sede, infatti, è di 300 quelli che provengono da fuori regione, 70 gli stranieri su un totale di 1.800 studenti iscritti agli 8 percorsi di laurea triennali e magistrali a cui si aggiungono tre master e 6 percorsi Its.
Quella di stamani è stata la prima cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dopo la trasformazione societaria di Pin da società consortile a Fondazione di partecipazione. “La trasformazione ha innescato elementi di grande entusiasmo per tutti coloro che operano e collaborano con Pin – dice Daniela Toccafondi -. Vorrei ringraziare i soci di aver accompagnato e sostenuto questo cambiamento che prelude a nuove opportunità di crescita per la formazione universitaria e professionalizzante sul nostro territorio, per la ricerca dedicata e, in generale, per la città intera”. La stessa Toccafondi ha poi fatto un appello alla città: “Vorrei sottolineare – dice – una promettente opportunità legata al passaggio a Fondazione di partecipazione del Pin. Con il nuovo Statuto si prevede la possibilità ad enti, soggetti pubblici e attori privati di poter diventare soci sostenitori Fondazione Pin. Vi invitiamo a farlo e ci auguriamo che tanti nuovi soggetti scelgano di diventare nostri soci per il perseguimento delle loro finalità statutarie in ambito nazionale ed internazionale. La possibile partecipazione consiste nel pieno coinvolgimento nei nostri programmi di attività e permette di rimanere informati in tempo reale su ricerca, formazione, conoscenze”.
“Vogliamo sempre più lavorare per l’interconnessione fra il Pin, che rispecchia la dinamicità del territorio pratese e l’Università di Firenze- ha spiegato il prorettore Marco Pierini (la rettrice Alessandra Petrucci è stata convocato urgentemente al Ministero) potenziando sempre più l’attività didattica e quella dei laboratori”. Tra le novità e i cambiamenti del prossimo anno accademico, da sottolineare la riformulazione del corso di Marketing internazionalizzazione e qualità della scuola di Economia e Management che avrà un taglio più legato al digitale e all’innovazione. Il percorso di miglioramento è stato affrontato con Fondazione Cassa di Risparmio Prato e Confindustria Toscana Nord che contribuiscono al corso con un finanziamento e che lo hanno sostenuto nella trasformazione.
Alla cerimonia di inaugurazione oltre alle autorità civili, militari e religiose del territorio ha partecipato anche il proconsole cinese di Firenze
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