Prosegue la protesta delle “Donne in Nero”, il collettivo nazionale di donne impegnate per la pace, che si occupa di tenere alta l’attenzione sul conflitto in medioriente. Dopo il presidio dello scorso 9 maggio, la rete di attiviste tornerà in piazza San Francesco domani, venerdì 16 maggio, alle 18.30. Si tratta di un progetto nato nel 1988 dall’iniziativa di un piccolo gruppo di donne di Gerusalemme, israeliane e arabe dei villaggi del ’48, che organizzarono delle veglie che si tenevano ogni venerdì nei centri cittadini indossando abiti neri e chiedendo con dei cartelli la fine dell’occupazione. Si opponevano, come adesso, alle gravi violazioni dei diritti umani da parte dei soldati israeliani nei territori occupati. La protesta si è poi estesa in molte città europee, dal 1991 (dopo la guerra del Golfo) anche a Prato. Non un’organizzazione bensì- così si definiscono – un mezzo di comunicazione e una formula per agire. “Ora siamo tornate nelle piazze di Prato per schierarci contro il genocidio e la completa libertà del popolo Palestinese, e contro tutte le guerre – spiegano le organizzatrici- Chiediamo alle istituzioni
di attivarsi immediatamente con atti concreti per promuovere reali trattative in difesa del popolo Palestinese, il blocco della produziione e vendita delle armi a Israele, iniziative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani insieme a nuovi aiuti umanitari”. L’obiettivo, aggiungono, è che “che si impieghino tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione dei territori occupati palestinesi”. Le manifestazioni continueranno per tutto il mese di maggio.
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