La Visitazione del Pontormo sarà spostata nella Villa medicea di Poggio a Caiano in attesa che venga restaurata la chiesa di San Michele a Carmignano dove è conservata. La notizia trapela dalle amministrazioni coinvolte in questo lungo braccio di ferro tra i Comuni della zona e le grandi istituzioni culturali per accaparrarsi l’opera. In mattinata è stata ufficializzata dalla Diocesi di Pistoia, proprietaria della preziosa pala così come delle altre sei opere contenute in quella chiesa. Niente da fare per Palazzo Pretorio a Prato nonostante ci fosse già un accordo firmato con il Comune sin dallo scorso dicembre. Il perché la Diocesi abbia fatto marcia indietro rispetto a questa collaborazione già definita, riaprendo i termini per presentare le proposte ammesse dalla Soprintendenza, è un mistero che può essere spiegato pensando alle pressioni arrivate dall’alto relative allo stesso colore politico che caratterizza il governo, e quindi il ministero della cultura, e l’amministrazione comunale di Poggio a Caiano.
La scelta comunque non dovrebbe avere ripercussioni legali. Prato infatti, non ricorrerà alle vie giudiziarie per far valere quel documento.
Il vero sconfitto politico di questa vicenda è il Comune di Carmignano che dopo l’incaponimento sul Museo archeologico di Artimino e la guerra fatta a Prato per l’accordo con la Diocesi vissuto come uno “scippo”, si ritrova senza opera, senza alcun accordo di collaborazione con gli ospitanti e per giunta con la vittoria del comune rivale di sempre, Poggio a Caiano, che ora ha anche un colore politico diverso dal proprio.
Al sindaco Edoardo Prestanti tende una mano il collega di Poggio, Riccardo Palandri, vincitore assoluto di questa partita: “Prestanti mi ha chiamato per congratularsi. Per me non esistono differenze tra noi e loro, siamo comuni medicei e dobbiamo lavorare insieme. Per questo voglio che Prestanti partecipi alla conferenza stampa che organizzeremo la prossima settimana sull’argomento”. Invito subito raccolto da Edoardo Prestanti: “Ora si apre una nuova fase, quella della collaborazione e della sottoscrizione di un protocollo di intesa per la valorizzazione turistica dei territori medicei all’insegna dell’opera del Pontormo e per la raccolta fondi necessaria per il restauro del complesso parrocchiale di San Michele e San Francesco. Con il sindaco Palandri ci siamo già sentiti, e siamo concordi di lavorare assieme per il bene del territorio mediceo”.
Per lo spostamento dell’opera si parla della prima metà di marzo: “Siamo contentissimi – prosegue Palandri – ma brinderò quando vedrò i risultati dei progetti di valorizzazione che vogliamo mettere in campo. Non abbiamo certo intenzione di accontentarci di avere ottenuto quest’opera. Il vero impegno comincia ora. Gli uffici sono già a lavoro per creare degli eventi di respiro nazionale”.
La Visitazione sarà inserita in una teca speciale per proteggerla dall’umidità perché nella Villa non ci sarebbero le condizioni climatiche ideali presenti invece in un museo. Sarà posizionata nella Sala del Fregio, adiacente al Salone di Leone X, dove vi è la lunetta con Vertumno e Pomona, affrescata del Pontormo, in modo da fare dialogare le due opere. Elemento che ha fatto scattare la proposta medicea e che insieme alla vicinanza territoriale ha convinto la Soprintendenza. La Direzione della Villa Medicea ed il Comune di Poggio a Caiano si sono inoltre resi disponibili a valutare il prestito della tavola del Pontormo per raccogliere fondi per il restauro della chiesa, sede naturale e originale del dipinto e “luogo – chiosa la Diocesi – dove auspichiamo che tornerà al più presto”.
Le altre sei opere invece saranno sistemate nel palazzo comunale che è la Palazzina reale diventata di proprietà del Comune qualche anno fa al contrario della Villa che è del Polo museale toscano. Saranno collocate nella parte più recente, ossia la Sala della Giostra. La proposta pratese prevedeva invece di tenere Visitazione e le altre opere tutte insieme al Pretorio. In una nota la Diocesi di Pistoia spiega che la scelta “è stata motivata anche dal fatto che il Comune di Poggio a Caiano si è assunto tutti i costi di spostamento da e per la chiesa, assicurazione e allestimento in apposite teche, sia nella Villa di Poggio a Caiano che nella Palazzina Reale, ove sono garantite le condizioni microclimatiche idonee alle opere”. Nel dettaglio Poggio spenderà 14 mila euro per trasporto e assicurazione delle opere. Da definire invece il costo che dovrà sostenere per l’allestimento e per mettere l’allarme e tenere aperta la Sala della giostra del municipio. In realtà anche Prato avrebbe coperto queste voci di costo e in più aveva già inviato il progetto di allestimento che teneva nello stesso posto tutta la collezione. Non è nel fattore economico che dunque può essere trovata la ragione di questa scelta.
Quanto al “ripensamento” su Prato, la Diocesi tenta la carta della “dolcezza”: “Vogliamo ringraziare sentitamente il Comune di Prato che da subito si è reso disponibile per accogliere le opere nel Museo di Palazzo Pretorio e per questo ha lavorato, e auspichiamo che sulla scia di questo interessamento si creino le condizioni per collaborazioni proficue e per azioni finalizzate al reperimento di finanziamenti che permettano di eseguire in tempi brevi i lavori indispensabili per la riapertura della chiesa parrocchiale”. Stessa eleganza usata da Prato nel prendere atto della decisione: “La legittima scelta della proprietà, validata dagli organi di tutela – commenta l’assessore alla Cultura Simone Mangani -, ha individuato una collocazione alternativa, che disarticola il corpus delle opere ma non intacca il valore di quel Patrimonio che appartiene – tramite la diocesi di Pistoia – a tutta la collettività. Come avremmo auspicato nel caso in cui l’opera fosse venuta a Palazzo Pretorio, ci auguriamo che il ministro Sangiuliano sia presente in occasione del trasferimento della Visitazione alla Villa Medicea di Poggio a Caiano, sarebbe l’occasione anche per visitare Prato ed i suoi musei. Auguriamo buon lavoro al direttore del Polo Museale Toscano, Stefano Casciu, e al sindaco Palandri, ai quali rinnoviamo la disponibilità a collaborare per una valorizzazione ancora più integrata del nostro straordinario patrimonio culturale”.
Esprimono la propria soddisfazione per la scelta ricaduta su Poggio, l’onorevole e coordinatrice provinciale di Forza Italia, Erica Mazzetti e il vicario provinciale degli Azzurri, Gabriele Borchi: “Un’opera di tale valore e importanza per la storia dell’arte italiana, viva testimonianza della fede cristiana che permea le nostre terre, deve restare nel territorio dove è stata collocata e non andare altrove, dev’essere fruibile e non rinchiusa in una qualsiasi sala. Grazie al sindaco di Centrodestra Riccardo Palandri è stata trovata una soluzione concreta che permetterà la giusta tutela del bene artistico, nell’interesse di tutti”.
Per Giovanni Sardi, coordinatore di Fratelli d’Italia Comuni medicei “ll risultato di oggi non è il frutto di una ‘ripicca’ politica, come qualcuno sembra voler velocemente etichettare, ma è figlio di un’enorme mobilitazione territoriale durata mesi e mesi, che va oltre gli schieramenti, che ha trovato voce nelle istituzioni locali, nelle raccolte firme dei cittadini, nei consigli comunali, nelle assemblee pubbliche, e che ha avuto l’attenzione del governo grazie all’impegno dei nostri parlamentari, che ringraziamo tutti, in particolare quello dell’onorevole Chiara La Porta. Altrettanto grazie ai sindaci, ai consiglieri comunali, ai cittadini di Poggio e Carmignano che, superando le diffidenze e le differenze politiche, hanno guardato e lavorato nell’interesse esclusivo del proprio territorio”.
(e.b.)