E’ stata approvata, con non poche polemiche e fratture interne alla minoranza, la variante per La Querce. L’intervento prevede la costruzione di un supermercato, un parcheggio, un giardino ed una pista ciclabile che saranno realizzati in cambio della cessione al Comune di una strada privata: il “braccetto” di collegamento tra via Berlinguer e via delle Fonti (leggi). Dopo aver passato il vaglio della Commissione urbanistica (leggi), il testo è passato alla votazione in Consiglio comunale questo pomeriggio dove è stato approvato con 20 voti favorevoli (tutta la maggioranza), 4 voti contrari e 4 astenuti. A sorpresa, l’astensione degli esponenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Contrari, fin da subito, i consiglieri della lista “Gianni Cenni sindaco” con il consigliere Lorenzo Frasconi che ha ripercorso il lungo iter del quartiere: “La gente nel 2012 non volle le case popolari perché preferiva il verde pubblico, oggi le cose si sono ribaltate. Si cede un’area verde per edificare qualcosa che è necessario, sì, ma è il frutto dell’urbanistica del desiderio di quindici abitanti che hanno preso parte ai percorsi partecipativi- il consigliere Frasconi, però, insiste- Il privato si è già mosso, mi dà l’impressione che, sia pur legittimamente siano corse delle interlocuzioni tra il richiedente e l’amministrazione, la posizione anticipatoria mi presuppone un’atteggiamento per cui il voto di oggi sia quasi un atto dovuto proprio perché gli aspetti patrimoniali sono già definiti anche per i terreni”. Contrario anche il capogruppo della Lega Claudiu Stanasel. La sindaca Ilaria Bugetti, nel rispondere al consigliere Frasconi, ha ribadito che nel progetto il verde sarà presente e che il numero delle persone che hanno preso parte al percorso partecipativo non è stato così esiguo. Il piano operativo approvato oggi darà quindi il via libera alla nuova cementificazione dell’area che al momento è vuota. Un investimento in un quartiere strategico e molto trafficato dove però resta ancora lo scheletro -poco più avanti- dell’ex supermercato Pam dismesso da più di dieci anni. Un luogo che, secondo l’opposizione, si sarebbe potuto recuperare evitando di costruire da capo un nuovo edificio e che rischia di diventare un ritrovo di senza fissa dimora.
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