La variante al piano operativo che darà alla frazione de La Querce un supermercato, un parcheggio, un giardino e la pista ciclabile, ha passato il vaglio della Commissione 4 riunita oggi, venerdì 17 gennaio. Tema ‘caldo’ quello della variante che il Consiglio comunale si appresta a discutere e ad approvare e che poggia sulla cessione di una strada privata e già pronta nel Macrolotto 2 (il cosiddetto “braccetto”, collegamento tra via Berlinguer e via delle Fonti). A fronte dell’acquisizione della strada, il Comune cederà una porzione di area lungo via Firenze e proprio nel cuore de La Querce, su cui sorgerà il supermercato: questo il termine della perequazione tra l’amministrazione e il privato che ha presentato l’istanza proponendo ciò che era emerso da un percorso partecipativo targato primavera 2022 .
Sono stati i consiglieri del gruppo Gianni Cenni sindaco a sollevare qualche perplessità. Lorenzo Frasconi ha sottolineato che meglio avrebbe fatto il Comune a trasferire al privato il “diritto di superficie” anziché di proprietà: “Una scelta prudente – ha spiegato il consigliere – in relazione al futuro. Porto l’esempio del Palazzo di giustizia: semmai ne venisse costruito uno nuovo da un’altra parte, quell’area rimane al Comune che è libero di fare le scelte più opportune”. L’altra perplessità, su cui il confronto è stato più serrato, è stata espressa da Leonardo Soldi e riguarda una serie di date: “Il report del percorso partecipativo è stato trasmesso al Comune il 5 luglio 2022, l’istanza del privato è arrivata il 28 aprile 2023, cioè nove mesi dopo. In questi nove mesi, secondo le mie ricerche sul sito internet del Comune, il report, cioè la richiesta dei cittadini, non è mai stato reso pubblico o non l’ho trovato io”? La dirigente dell’Urbanistica, Pamela Bracciotti, ha risposto che il report non è stato reso pubblico in quel lasso di tempo. Di nuovo Soldi: “E come è possibile che ad aprile 2023 il proponente cita esattamente, precisamente, testualmente l’intestazione del documento se non era stato reso pubblico”? La stessa dirigente ha spiegato che quando è stata proposta la variante che presuppone il processo partecipativo, non ne è stato fatto uno ad hoc ma è stato preso a riferimento quello già pronto, di qualche mese prima. “Sì, ma nell’istanza del proponente – ancora Soldi – si riporta l’intestazione precisa di un documento che non era stato pubblicato da nessuna parte se non nel rapporto del garante che però è stato redatto successivamente alla richiesta di variante urbanistica”. Bracciotti ha ricordato che da tempo la frazione chiedeva una pista ciclabile e che questo era emerso più volte in varie occasioni, incontri. La consigliera del Pd Faltoni: “Il proponente può averlo chiesto, non è mica un segreto, mica è un atto secretato il report”. Soldi ha insistito su quella intestazione precisa riportata nell’istanza: “Sono per l’iniziativa privata, ma mi chiedo se poteva esserci un soggetto b, un soggetto c che invece del braccetto metteva sul tavolo altro”.
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