Sarà visibile fino al 24 marzo al Centro Pecci la mostra “Second Life, tutto torna”, frutto della terza edizione del contest nazionale su arte e sostenibilità ambientale promosso da Alia Multiutility che ha visto la partecipazione di 130 giovani artisti. Ieri, 22 febbraio, l’inaugurazione. Trenta le opere finaliste selezionate da una giuria qualificata, composta dai rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane. Sul podio troviamo Sofia Salerno, Federica Mariani e Leonardo Cardamone. “Con la sua ricca storia tessile e artistica, Prato si è sempre distinta come centro culturale e creativo. – commenta Nicola Ciolini, vicepresidente di Alia Multiutility – Tuttavia, oltre a celebrare il suo patrimonio di bellezza, la città si impegna anche a essere un esempio di sostenibilità ambientale e questa mostra ne è una dimostrazione. Ed è pure l’occasione per esplorare come l’arte possa essere un veicolo per promuovere consapevolezza ambientale e ispirare cambiamenti positivi nella società”. Dipinti, installazioni, video, foto, incisioni. Sono tanti i linguaggi scelti per comunicare sostenibilità, cambiamento climatico, conservazione della natura, rapporto tra uomo ed ecosistema, ma anche i mille modi per dare una seconda vita alla materia cogliendo anche le opportunità date dalle tecnologie. “L’impegno di Alia nella scoperta di nuovi talenti che valorizzano la sostenibilità nella loro produzione artistica – ha affermato il direttore del Pecci Stefano Collicelli Cagol – porta con sé un messaggio importante, che combacia perfettamente con le prospettive strategiche di questo Centro. Second Life offre una piattaforma in crescita per esporre opere, promuovendo la rigenerazione dei materiali e la sostenibilità delle risorse. Nel contesto del Centro Pecci, la mostra non solo arricchisce la prospettiva pedagogica per le scolaresche, ma permette ai visitatori di approfondire le tematiche legate alla rigenerazione dei materiali. Prato, con la sua storia di rinascita dei materiali nelle aziende tessili, si presenta come un luogo ideale per ospitare questo progetto”.
La tappa pratese di questa mostra itinerante, curata da Marco Meneguzzo, è anche un’occasione per gli artisti di conoscere da vicino l’arte secolare delle imprese tessili di dare nuova vita alla lana e presto alle altre fibre tessili. ‘Siamo felici di ospitare nuovamente a Prato, al Centro Pecci, l’esposizione Secondo Life, frutto di un contest che sta ottenendo sempre più successo, stimolando gli artisti a mettere la propria creatività a servizio di un messaggio potentissimo sull’impatto che ognuno di noi ha su ambiente e circolarità’, sottolinea il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. ‘La sensibilità al riciclo e al riuso dei prodotti, la trasformazione di quello che a prima vista è solo scarto in qualcosa di bello è alla base di queste opere, ma anche della natura stessa del distretto pratese dove la sostenibilità è centrale nel settore moda. Il riuso non è una parola vuota, è cultura, è una sfida che ci impegnerà a lungo per rendere davvero sostenibile la realtà in cui viviamo’.
TUTTI I PREMIATI NEL DETTAGLIO
Il primo premio della terza edizione di Second Life è andato a Sofia Salerno, nata e cresciuta a Catania, che dopo gli studi classici ha continuato il suo percorso in Arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua opera – intitolata ‘Nascondini 65, 115, 130’ – consiste in una serie di tre video in cui l’artista stessa prova a nascondersi in piena vista davanti alla propria videocamera. ‘Ero appena rientrata nella bollente Sicilia. Luglio 2023. Mentre provavo a spegnere gli incendi vicino casa, a Milano temporali e tempeste colpivano la città. Sono rientrata a Milano in autunno, e ho osservato ciò che queste tempeste avevano causato nella zona di Parco Nord. Il primo albero, il più piccolo, è morto a 65 anni. Quello di mezzo a 115. Il più grande a 130. Nascondersi in piena vista è sinonimo di una evidenza che tendiamo a ignorare’, ha detto Salerno nel raccontare la propria opera. Che ha ottenuto il consenso della giuria ‘per aver saputo ricordare ed evidenziare un gruppo di problemi relativi alla sostenibilità, con mezzi minimi e con una semplicità letterale che diventa, proprio per questa caratteristica elementare, fortemente simbolica’.
La seconda opera classificata è firmata da Federica Mariani, artista milanese di 24 anni, e si intitola ‘A Head for One Dollar’. Si tratta di scarti di pelli animali cucite insieme, che ricreano come patchwork una serie di teste di tilacino, animale che nel 2018 è stato candidato come specie da de-estinguere. Un’idea artistica che ha incontrato i favori della giuria ‘per aver proposto all’attenzione il tema dell’estinzione, attraverso la creazione di un simulacro del tilacino, animale estinto da pochi anni, che diventa allo stesso tempo scultura, maschera, modello e totem’.
Terza classificata è l’opera senza titolo di Leonardo Cardamone, 24 anni, di Vittoria (Ragusa). Si tratta di un video in bianco e nero, di fatto una serie di impressioni, una sorta di highlights dei pensieri dell’artista nel corso del tempo: idee, canzoni, immagini, video derivanti da discussioni sull’ambiente sentite nel corso della sua vita. Motivazione del premio: ‘Per aver interpretato in maniera allargata il tema proposto sino a sovrapporlo alla propria vita quotidiana, ben sintetizzata in un video dalle caratteristiche professionalmente elaborate’.
Le tre menzioni speciali sono state assegnate a Martina Abati, artista lucchese di 26 anni, per ‘I ghiacci perenni nell’era dell’Antropocene’, una serie di incisioni con tecnica mista che mostrano la fragilità del ghiacciaio della Marmolada, prima e dopo il collasso del seracco avvenuto il 3 luglio 2022; Elysee Farazmand, iraniana di 24 anni che ha studiato a Bologna, per ‘Buy Yourself Time’: un carrello trovato rotto e abbandonato per strada, poi recuperato e trasformato, che diventa ossimoro di ciò che rappresentava: un movimento immobile, un richiamo alla sosta; infine Massimo Pugliese, 25 anni, di Alberobello (Bari), poi trasferitosi a Milano, con ‘Radici’. Si tratta di una grafite su tela che traccia e rintraccia presenze umane all’interno di un paesaggio naturale diradato, poco definito, quasi inafferrabile.
Gli altri artisti selezionati, presenti in mostra, sono: Diego Azzola, Elena Benzoni, Gianluca Braccini, Marta Cantarini, Paola Cenati, Pietro Paolo Cesari, Benedetta Chiari ed Elisa Pietracito, Elisa Cocchi, Martina Cocco, Raimondo Coppola, Cecilia D’Urso, Elisa Paola Hampe, Ire Ere (collettivo), Miriam Marafioti, Chiara Marchesi, Chiara Mecenero, Alessia Ottaviani, Roberto Picchi, Giuseppe Raffaele, Chiara Russo, Irene Stellin, Erica Toffanin, Mingrui Wang e Wang Xin.
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