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La sindaca Bugetti ha consegnato il Gigliato d’argento a Luca Parmitano che poi ha visitato il museo di Scienze Planetarie


Il primo astronauta ad aver passeggiato nello spazio era oggi al Centro Pecci in occasione della rassegna “Aspettando Seminare le idee”. La città presto ospiterà nell'area ex Banci la sede dell’Agenzia spaziale italiana grazie a un progetto del Comune sostenuto anche dalla Regione


Claudio Vannacci


iornata pratese per Luca Parmitano, il primo italiano comandante della Stazione spaziale internazionale. Nel pomeriggio di ieri ha ricevuto dalla sindaca Ilaria Bugetti il Gigliato d’argento poi è stato ospite del Museo Italiano di Scienze Planetarie . “Conferiamo il gigliato d’argento a Luca Parmitano – ha spiegato Bugetti – come segno di sincera stima per la passione e le professionalità dimostrate durante tutto il suo percorso professionale e in particolar modo per l’esplorazione nello spazio che lo ha reso esempio e ispirazione per le nuove generazioni”.  La presenza di Parmitano a Prato è particolarmente significativa perché la città presto ospiterà la sede dell’Agenzia spaziale italiana grazie a un progetto del Comune sostenuto anche dalla Regione. Un progetto a cui la sindaca Bugetti lavora da tempo per recuperare e rilanciare l’area ex Banci a Le Badie. E’ qui infatti che sorgerà la Curation Facility di Asi. Gli uffici comunali stanno lavorando alla progettazione urbana a cui seguirà quella architettonica in stretta collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana.
L’astronauta poi ha visitato il Museo di Scienze planetarie dove ad aspettarlo c’era il direttore il della Fondazione Parsec Marco Morelli, la presidente Antonella Fioravanti e a tutto il personale del museo. “Una grande emozione averlo nel nostro museo il commento di Morelli – È il primo astronauta che mette piede nella nostra struttura, un uomo che ha passeggiato nello spazio e che ha dimostrato grande competenza e interesse per le nostre collezioni”,
Parmitano si è fermato a lungo davanti alle vetrine che proteggono la straordinaria collezione di meteoriti, in particolare le rare lunari e marziane, del Museo Italiano di Scienze Planetarie, sottolineando che lo studio degli oggetti che lo spazio ci regala deve far parte del bagaglio scientifico dell’astronauta.

“In futuro faremo altre esperienze sulla Luna e un giorno, ancora molto molto lontano, magari su Marte. Dobbiamo essere preparati a riconoscere ciò che troveremo”, ha sottolineato.  L’astronauta ha poi dichiarato la difficoltà di rispondere alle domande che i giornalisti, ma anche il pubblico dell’incontro che si è tenuto dopo la visita al Museo Pecci, gli hanno fatto sull’esperienza dello spazio. “Mi chiedono tutti cosa si prova, ma si tratta di emozioni per le quali non ci sono paragoni, sulla Terra non esiste nulla di simile. Le incredibili montagne russe della partenza, con l’accelerazione dei motori che ti schiaccia, l’assenza di gravità, l’uscita dalla stazione spaziale, sospesi nel vuoto dello spazio, non è per niente facile descriverle, sono sensazioni uniche”. 

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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