Finisce in Parlamento la vicenda della nuova maxi discarica abusiva scoperta a Comeana, nel comune di Carmignano. A portare il caso all’attenzione del Governo è un’interrogazione firmata dalla deputata Chiara La Porta, candidata al Consiglio Regionale per Fratelli d’Italia, e dal collega Francesco Michelotti, membro della Commissione Antimafia, con il sostegno del consigliere comunale Giovanni Sardi. L’interrogazione, indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, chiede un intervento urgente per contrastare il dilagare degli scarichi illegali che da anni affliggono la provincia di Prato. I rappresentanti di Fratelli d’Italia chiedono che per la provincia di Prato si prenda in considerazione un piano straordinario di intervento, sul modello di quello già attuato a Caivano, per ristabilire la presenza dello Stato e restituire legalità al territorio.
L’episodio più recente, quello della discarica di Comeana, è considerato emblematico di un sistema di illegalità diffuso e radicato. Nel piazzale antistante il cimitero, i residenti hanno trovato decine di sacchi neri abbandonati, in quello che sembra l’ennesimo scarico di rifiuti industriali riconducibile a lavorazioni del settore del pronto moda gestite da imprenditori cinesi, particolarmente attivo nell’area sud della provincia. I cittadini hanno segnalato la presenza dei rifiuti da alcuni giorni e lamentano una ripresa significativa del fenomeno.



“Abbiamo raggiunto il limite della sopportazione – dichiarano Sardi e La Porta –. La provincia di Prato non può diventare una zona franca dove operano impunemente soggetti che si arricchiscono nell’illegalità, a scapito dei lavoratori sfruttati e dei cittadini onesti. Il territorio è sempre più inquinato e i residenti si trovano a pagare le conseguenze anche attraverso l’aumento della tassa sui rifiuti.”
Sardi e La Porta puntano il dito anche sulla mancanza di collaborazione internazionale, ricordando le promesse di cooperazione con le autorità cinesi sul tema del rispetto ambientale da parte delle imprese gestite da connazionali.
“Quelle promesse – sottolineano – sono rimaste disattese. Un segnale concreto sarebbe contribuire allo smaltimento dei rifiuti abbandonati nelle nostre strade e campagne.”
Riproduzione vietata