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La Nara, il consigliere Martini (Pd) presenta un’interrogazione alla giunta regionale: “Fondamentale tutelare i centri”


Un intervento che arriva dopo le mozioni presentate dai comuni della Provincia. Il centro antiviolenza rischia la chiusura per la mancanza di un requisito contenuto nell'accordo Stato-Regioni firmato nel 2022


Samuela Pagliara


Dopo le mozioni dei comuni della provincia pratese, a sostegno del Centro Antiviolenza La Nara di Prato, anche il consigliere regionale del Partito Democratico Marco Martini fa la sua parte presentando un’interrogazione alla giunta regionale sull’impatto del nuovo requisito introdotto dall’Intesa tra il Governo e la Conferenza unificata. L’accordo prevede infatti che il bilancio delle attività delle associazioni sia a prevalenza quello di centro antiviolenza, un cavillo che impedirebbe al centro pratese di proseguire le attività dal momento che è inserito all’interno della Cooperativa Alice che segue anche altri settori. A rischiare la chiusura, in Toscana, sono in totale tre centi che si occupano di dare assistenza e rifugio alle donne vittime di violenza tra le mura domestiche e non solo. “È fondamentale che le associazioni e le organizzazioni responsabili dei Centri Antiviolenza perseguano attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Tuttavia, il requisito che impone di farlo ‘in modo esclusivo o prevalente’ potrebbe mettere in difficoltà molte realtà storiche del nostro territorio – spiega Martini – La rigidità di questo nuovo vincolo rischia di compromettere l’operatività di strutture ben radicate e di comprovata esperienza, come il Centro La Nara di Prato, che solo nel 2022 ha supportato ben 484 donne”, sottolinea il consigliere. Il consigliere dem ha poi evidenziato come la perdita di questi importanti centri rappresenterebbe “la dispersione inestimabile di conoscenze, competenze e reti territoriali consolidate essenziali per un efficace contrasto alla violenza di genere- ha concluso Martini- Non possiamo permettere che le vittime già in carico vengano abbandonate o che si interrompano i percorsi di tutela e sostegno fondamentali per la loro autonomia”. Il consigliere ha dunque chiesto alla giunta regionale di valutrare l’impatto complessivo del nuovo requisito e di portare, qualora si riscontrino effetti negativi, la questione in sede di Conferenza delle Regioni.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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