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La medicina nucleare del Santo Stefano potenzia la lotta all’Alzheimer con un percorso multidisciplinare


L’obiettivo è di offrire un approccio diagnostico e terapeutico avanzato, che unisce la valutazione clinica di neurologi e geriatri a strumenti di analisi quantitativa e tecniche di misura sofisticate


Alessandra Agrati


Si chiama M.I.A. (Molecular Imaging for Alzheimer) il nuovo marchio con cui la medicina nucleare dell’ospedale Santo Stefano di Prato valorizza il proprio know-how nel campo del neuroimaging molecolare, mettendolo al servizio dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative, in particolare dall’Alzheimer. Il progetto nasce con l’obiettivo di offrire un approccio diagnostico e terapeutico avanzato, che unisce la valutazione clinica di neurologi e geriatri a strumenti di analisi quantitativa e tecniche di misura sofisticate, capaci di rendere oggettiva e riproducibile l’interpretazione delle immagini Pet.
“La malattia di Alzheimer ha oggi la sua prima terapia – spiega Stelvio Sestini, direttore della medicina nucleare del Santo Stefano –. Si tratta di un trattamento basato su anticorpi monoclonali in grado di ridurre la concentrazione nel cervello della proteina amiloide, responsabile del danno neurodegenerativo. Questa terapia è riservata a pazienti selezionati, nelle fasi iniziali della malattia e con conferma di patologia amiloide cerebrale”.
In questo processo di selezione, la tomografia a emissione di positroni (Pet) riveste un ruolo fondamentale: permette di studiare sia il metabolismo glucidico neuronale sia il carico di amiloide cerebrale, integrandosi nel percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti.
“Per garantire accuratezza, non basta la sola analisi visiva – prosegue Sestini –. È necessario affiancare analisi semi-quantitative, capaci di misurare con precisione la riduzione del metabolismo nelle aree cerebrali tipiche delle fasi precoci della malattia e di quantificare il carico di amiloide. Questi dati sono essenziali non solo per autorizzare la terapia, ma anche per monitorarne l’efficacia nel tempo. Con M.I.A. vogliamo offrire al paziente un servizio di eccellenza e al clinico uno strumento affidabile per la corretta selezione dei candidati alla terapia anti-amiloide.”
Il percorso proposto da M.I.A. è multidisciplinare, coinvolgendo neurologi, geriatri, radiologi, neuropsicologi, infermieri e tecnici di radiologia e di laboratorio in un approccio integrato e coordinato alla presa in carico del paziente.
Da oltre dieci anni, la medicina nucleare dell’Asl Toscana centro applica con successo le metodiche di neuroimaging molecolare nello studio dell’Alzheimer, diventando un punto di riferimento regionale e nazionale.
Le prestazioni comprese nel progetto includono: la Pet cerebrale di metabolismo glucidico con analisi semiquantitativa, utile per individuare le aree a ridotta funzionalità, la Pet cerebrale per amiloide, con analisi sia delle immagini precoci del flusso cerebrale regionale sia delle immagini tardive del carico di amiloide, accompagnate dalla misurazione dei centiloidi.
Con M.I.A., la medicina nucleare di Prato consolida così la propria leadership scientifica e clinica nel campo dell’Alzheimer, contribuendo a portare ai pazienti strumenti sempre più efficaci e personalizzati per la diagnosi e la cura.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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