Prosegue anche per l’anno scolastico 2024/2025 il laboratorio di alfabetizzazione alla Lis, la lingua italiana dei segni, nato per i bambini sordi che frequentano la scuola primaria e non solo. A Montemurlo infatti la Lis viene insegnata in maniera continuativa fin dalla scuola dell’infanzia a tutti i bambini e rappresenta un modello stabile di inclusione e innovazione didattica. Il laboratorio di alfabetizzazione alla Lingua dei Segni Italiana (Lis), attivato all’interno di due classi seconde della scuola primaria dell’Istituto comprensivo Margherita Hack sta crescendo di pari passo ai bambini per i quali era stato attivato.
“Il progetto, avviato nell’anno scolastico 2020/2021, come risposta educativa e inclusiva alla presenza di due alunni sordi, si è nel tempo consolidato fino a diventare un’esperienza strutturata, riconosciuta per il suo elevato valore pedagogico e sociale – spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Antonella Baiano -. A quattro anni dalla sua introduzione, il laboratorio Lisrappresenta oggi un modello virtuoso di inclusione scolastica”.
Il progetto Lis favorisce, non solo la piena partecipazione degli alunni sordi alla vita scolastica, ma si configura come una risorsa educativa trasversale, capace di arricchire il percorso formativo di tutti gli studenti, in particolare in contesti multiculturali e multilinguistici. L’insegnamento della Lis, infatti, contribuisce in maniera significativa allo sviluppo delle competenze linguistiche, stimolando allo stesso tempo l’attenzione, la memoria visiva e le capacità di comunicazione non verbale. Competenze, queste, fondamentali per il pieno sviluppo cognitivo, comunicativo e relazionale dei bambini, in linea con le più attuali pratiche di didattica inclusiva.
Riproduzione vietata