La Cui, Cooperativa Unitaria Invalidi, festeggia i suoi cinquant’anni con una grande festa in programma per la mattina di domenica 18 maggio nel centro storico di Prato e poi al Teatro Politeama. “Abbiamo da raccontare una storia bellissima, fatta di fatica ma anche di tanta condivisione, che non sarebbe stata tale se accanto a noi non ci fossero stati i pratesi e un’intera città a cui vogliamo dire grazie”, mette in evidenza la presidente Ambra Giorgi.
Dunque tutti invitati. Dalle 10 il centro storico sarà animato dalla street band La sganghenga mentre alle 10.30, al Teatro Politeama, è un programma “Buon compleanno Cui”, uno spettacolo con video e musica che racconta, in modo assolutamente originale, cinquant’anni di storia.
“La disabilità è un’arte, un modo ingegnoso di vivere”, così c’è scritto sull’invito della festa diffuso in questi giorni. E alla Cui di creatività e ingegno ne hanno tanto, visto che nell’attività terapeutica ha avuto sempre valore centrale il lavoro manuale attraverso cui i ragazzi, nel corso degli anni, hanno realizzato oggetti straordinari. E proprio attraverso gli strumenti di lavoro, nel corso dello spettacolo, verrà raccontata la storia della Cui: la nascita nel 1975 voluta da un gruppo di genitori, negli spazi di via Targetti, l’evoluzione e le tante attività creative, il trasferimento in via di Reggiana, il rapporto con la comunità pratese sempre più solido, gli anni difficili del Covid, la fase della rinascita, il rapporto con i ragazzi delle scuole, il patto con le altre realtà di Rete Insieme, di cui fanno parte anche New Naif, Girasole, Kepos, Margherita e Tartaruga (tutte presenti alle festa).
La festa vede la mobilitazione dell’intera cooperativa, degli utenti e delle famiglie con gli operatori. Il direttore artistico dello spettacolo è Massimo Bonechi, il video è curato da Gabriele Marco Cecchi e Andrea Foligni, le musiche sono a cura di Samuele Luca Cecchi.
La Cui è una delle esperienze cooperative più longeve della Toscana e il suo è stato un progetto assolutamente anticipatore per l’inclusione delle persone diversamente abili attraverso attività creative manuali. Dal 1975 sono stati circa 250 le ragazze e i ragazzi, ma anche gli adulti, che hanno vissuto l’esperienza attiva della cooperativa, che dal 2015 si è trasferita nella nuova sede di via Reggiana. Nel centro diurno attualmente sono 60 gli utenti, dai 20 ai 70 anni con patologie differenti, che vengono accolti ogni giorno negli spazi dei tre moduli contraddistinti dai colori giallo, blu e verde. Con loro sono impegnati 20 operatori di cui 15 soci.
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