La biblioteca del Centro Pecci verso la riapertura, mentre l’anfiteatro con le sue gradinate tornerà ad ospitare concerti dall’estate del 2026. Il cantiere per il Cid è ormai concluso, presto i locali inagibili da anni potranno riaprire le porte con una nuova gestione degli spazi, mentre per la parte esterna bisognerà aspettare ancora, il cantiere dovrebbe iniziare in tempi brevi, ma non è ancora stata stabilita la data. Lavori che sono finanziati con 1 milione di euro dal Pnrr “ Un passaggio che prima ha interessato la parte interna con il Cid, cuore del Centro – ha spiegato l’assessore Simone Mangani – e presto anche la parte esterna che per 30 anni ha ospitato concerti e altri eventi”.
Intanto il Pecci festeggia la Primavera con la rassegna “e se ci entrassi dentro?” che per una volta al mese prevede l’apertura straordinaria fino alle 24 con la possibilità di vivere in modo diverso gli spazi e anche le mostre. “Come per la versione autunnale- spiega il direttore Stefano Collicelli Cagol – anche per quella primaverile abbiamo pensato a momenti di veri e propri affondi nelle opere d’arte la prima sarà Luna di Mauri in cui entrando si ha la sensazione di completa assenza di gravità”. Ecco il programma
La serata del 22 marzo nasce in connessione con due produzioni legate a storiche realtà promotrici in Italia dell’underground più sperimentale, tra editoria e live arts: la piattaforma sull’editoria indipendente e d’artista Sprint di Milano e la collana di dischi d’artista Xong, prodotta da Xing di Bologna. La serata si apre con Dentro l’opera, un approfondimento in compagnia del direttore Stefano Collicelli Cagol dell’installazione ambientale Lunadi Fabio Mauri, e con il workshop di Dafne Boggeri per Sprint (posti limitati, prenotazione necessaria), un laboratorio di composizione editoriale spontanea per produrre una piccola pubblicazione collettiva. A seguire,l’artista presenta una sonorizzazione immersiva e non letterale del volume “Out of the Grid. Italianzines 1978-2006”. Il programma di live prosegue con “FasFari” del compositore e artista sonoro Alessandro Bosetti, un coro impossibile costruito attraverso il campionamento di migliaia di frammenti di voce e la loro ricomposizione intessiture polifoniche. Chiude la serata il concerto dell’artista multidisciplinare Damsel Elysium, a cura di Nub Project Space e OOH-sounds: un viaggio sonoro e visivo, tra pianoforte, violino e field recordings, per riscoprire la complessità del nostro legame con l’ambiente naturale.
L’evento del 12 aprile ha inizio con l’incontro dedicato al tema delle radio libere e alla figura di Giorgio Lolli, attivista e sindacalista bolognese trasferitosi in Africa, dove in quarant’anni ha installato più di cinquecento emittenti tra Mali, Burkina Faso, Togo, Benin, Mozambico ed Eritrea. Ospiti dell’incontro i registi Federico Bacci e Francesco Eppesteingher, che stanno realizzando il documentario di prossima uscita “Monsieur Lolli”, in compagnia di Andrea Borgnino, autore radiofonico e responsabile editoriale di RaiPlay Sound, e Franscesco Diasio, specialista di radio comunitarie e autore di “Etere: storie di radio, antenne e frequenze dal mondo” seguire, una sonorizzazione dell’artista e sound designer Massimo Carozzi, ispirata alla storia e all’attività di Giorgio Lolli. Il programma della serata prosegue con la performance “White out” di Maria Hassabi, a cura di Kinkaleri. Coreografa di fama internazionale i cui lavori sono stati ospitati al MoMA, Centre Pompidou e documenta Kassel, Hassabi presenta un’azione coreografica in solo che si concentra sull’immobilità, la decelerazione e la precisione estetica, ponendo al centro la figura umana come entità fisica. Conclude la serata “Bodies and subwoofers A” dell’artista brasiliana Stefanie Egedy, a cura di Nub Project Space e OOH-sounds: un’installazione site-specific, composta da subwoofer e onde a bassa frequenza, che permette agli spettatori di percepire attraverso la pelle il tocco invisibile del suono.
La serata del 17 maggio si apre con “Untitled (figures)”, nuova performance della coreografa greca LenioKaklea, a cura di Kinkaleri, che viene adattata per gli spazi del Centro Pecci e presentata in prima nazionale. La performance sviluppa il concetto di “coming out” come un’espansione dei limiti della sua ricerca e in dialogo con un ampio universo di figure che l’hanno influenzata nel tempo, rendendo omaggio alla capacità delle culture queer di insegnarci ad amare il corpo femminile. Il programma della serata prosegue con due performance sonore a cura di OOH-sounds e Nub Project Space. “Waterbowls” di Tomoko Sauvage,musicista e artista del suono nota soprattutto per la decennale sperimentazione nell’uso di strumenti che combinano acqua, ceramica, amplificazione subacquea ed elettronica. Attraverso l’uso di elementi primordiali potenziati dalla tecnologia e ravvivati da gesti ritualistici e giocosi, la performance di Sauvage contempla,accorda e si connette sia con il materiale che con l’immaterialità, mantenendo un fragile equilibrio tra rischio e padronanza. Chiude la serata “Alien Intelligence” dell’artista ecompositrice Jasmine Guffond, uno studio musicale sull’interazione tra l’agire dell’artista e l’azione delle macchine nella creazione sonora, che mette in discussione la convenzione per cui il soggetto umano controlla l’oggetto non umano.
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