Una sanzione disciplinare convertita nello svolgimento di attività socialmente utili alla scuola: questa la ‘punizione’ per uno studente minorenne dell’istituto Gramsci-Keynes che si sarebbe reso protagonista di un’”aggressione verbale e fisica” contro alcune studentesse cinesi. I genitori del ragazzo hanno ingaggiato un braccio di ferro con la scuola ma il Tar, a cui si sono rivolti chiedendo l’annullamento della sanzione disciplinare, ha chiuso la questione stabilendo il “difetto di interesse all’impugnazione” per vari motivi tra cui quello del trasferimento ad un’altra scuola.
Ecco i fatti per come li ha ripercorsi il tribunale amministrativo. “In seguito ad un riprovevole episodio avvenuto sull’autobus di Autolinee Toscane che vedeva l’aggressione verbale e fisica di alcune studentesse cinesi da parte di alcuni studenti” sono cominciati i ‘guai’ per lo studente. Studente che, successivamente ad una audizione in presenza dei genitori, viene richiamato dal dirigente scolastico con una nota scritta ad un “comportamento e atteggiamento adeguato al contesto scolastico ed extra scolastico e a rispettare il regolamento di istituto”. Il contenuto del richiamo scritto viene poi confermato per filo e per segno dall’Organo di garanzia della scuola.
Nella nota c’è dell’altro: il giovane viene avvertito dell’”obbligo di svolgere attività assegnata dai docenti del consiglio di classe”.
Ed è proprio questo un altro motivo che i genitori dello studente sollevano davanti al Tar chiedendo che il regolamento della scuola venga modificato nella parte che prevede che lo studente destinatario di un provvedimento disciplinare possa essere offerta la possibilità di tramutare la sanzione di attività utili alla scuola.
Niente da fare né per l’annullamento della sanzione né per la modifica del regolamento. Il motivo è presto detto: avendo cambiato scuola, né il ragazzo né i genitori hanno un interesse diretto sulle due questioni e soprattutto sulla sanzione, che in questo caso è limitata ad un ammonimento; i giudici spiegano che la nota scritta non viene trasferita ad un altro istituto ma resta nel fascicolo personale, il quale viene trasmesso solo su richiesta della nuova scuola e a patto di giustificate ragioni.
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