“Prato è al settimo posto in Italia per indice di criminalità sul territorio: un dato che non fa che squarciare un velo già molto sottile. Per il futuro di aziende, residenti e turisti è una partita da ribaltare”. E’ un giudizio impietoso che non fa sconti quello espresso da Gianluca Spampani, presidente di Confcommercio Prato e Pistoia, a proposito della classifica pubblicata dal Sole 24 Ore che ha analizzato i dati comunicati dal Viminale circa le denunce presentate nelle 106 province italiane nel 2023. “Prato ha registrato circa 4.900 denunce ogni 100mila abitanti e 12.756 denunce totali. In Italia siamo secondi per tentati omicidi, secondi per rapine in strada, terzi per danneggiamento. Uno scenario al quale si sommano una serie di altri delitti presi in considerazione dalla classifica. E’ di tutta evidenza – prosegue Spampani – come questa sia una realtà tangibile e sempre più inquietante, che richiede soluzioni urgenti e all’altezza. Partendo dalla consapevolezza che il contesto che ci circonda si è profondamente modificato nel corso degli ultimi anni, è necessario che le istituzioni si attivino con maggiore efficacia per assicurare il diritto alla sicurezza”. Il numero uno dell’associazione di categoria di Prato e Pistoia, afferma la necessità di condizioni di vivibilità e sicurezza: “Le aziende che sono impegnate sul territorio, i residenti, i visitatori, hanno bisogno – dice – di essere posti nelle condizioni più opportune per lavorare, vivere e frequentare il territorio. Condizioni rispetto alle quali oggi si registra una preoccupante carenza. La classifica del Sole 24 Ore immortala questo grave disagio in tutta la sua crudezza. Se Prato vuole coltivare l’ambizione di essere più competitiva, a cominciare dal ruolo esercitato dentro l’orizzonte toscano, non può continuare a convivere oltre con questa dinamica”.
Anche la politica ha commentato la classifica. Il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Claudiu Stanasel, stigmatizza l’atteggiamento della sindaca Bugetti: “Continua a trattare il tema della sicurezza come se fosse solo una questione di percezione – si legge in un comunicato – nonostante le promesse di un cambio di marcia fatte in campagna elettorale, non si vedono cambiamenti. E’ tempo di agire con determinazione e adottare misure di protezione per tutti i cittadini”. Stanasel ha fatto sapere di aver depositato una question time che sarà discussa in aula il 19 settembre.
Dello stesso tenore l’intervento dell’ex assessore alla Sicurezza, Aldo Milone, che critica la decisione della sindaca Bugetti di abolire la delega “nonostante che l’83 per cento di tutti i reati denunciati nel territorio provinciale siano stati commessi a Prato”. “Dopo aver letto la classifica, Bugetti si renderà conto dell’errore che ha fatto ad abolire la delega alla sicurezza e l’errore di mescolare con altre deleghe quella alla Polizia municipale? Se non si ha nel proprio dna il concetto di sicurezza, difficilmente lo si genera. Nella vicina Firenze, invece, la sindaca Funaro, anche lei Pd, ha conservato la delega e, dopo una serie di furti, ha anche disposto controlli notturni della Municipale”.
Indice della criminalità, l’affondo di Confcommercio: “Realtà sempre più inquietante, servono soluzioni all’altezza”
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