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Incuria, la protesta dei residenti di via Baronese: “Da mesi in attesa di interventi, il Comune batta un colpo”


Un esposto dopo l'alluvione di novembre e una segnalazione ai carabinieri dopo il maltempo di dieci giorni fa. La richiesta: "Interventi urgenti per scongiurare altri danni e un programma di manutenzione per tutta la zona"


Nadia Tarantino


Da mesi – almeno nove – aspettano una reazione all’esposto inviato al Comune, alla Regione, alla prefettura e alla Protezione civile per denunciare l’incuria e chiedere interventi urgenti utili a scongiurare ulteriori danni. L’unico cenno che hanno ricevuto è arrivato dal cielo: il maltempo di dieci giorni fa ha provocato nuovi allagamenti e danneggiamenti. “Dimenticati, abbandonati, noi e le nostre case evidentemente siamo invisibili per l’amministrazione comunale e per le altre istituzioni”: a parlare sono le famiglie del condominio ‘Il Frantoio’, in via Baronese a Montemurlo. La zona è di quelle di pregio: un’area in collina che sovrasta l’abitato di Bagnolo, che confina con la Rocca, ricca di sentieri, attraversata dal ‘cammino di San Jacopo’ che partendo da Firenze e arrivando a Livorno collega sette città e altrettante cattedrali in un percorso storico-culturale di primaria importanza. L’alluvione del 2 novembre ha fatto danni anche qui. Tanti danni. Le piogge abbondanti dei giorni scorsi hanno rincarato la dose. Lo scenario è fatto di incuria e mancata manutenzione nel corso del tempo. “La strada è completamente dissestata, la vegetazione ci entra in casa, la grata per la raccolta dell’acqua piovana è piena di sassi e fango ormai solidificato, c’è un palo dell’illuminazione pericolante da mesi, quasi tutta la strada è priva di illuminazione”: l’elenco delle magagne è lungo.
All’esposto dei mesi scorsi si è aggiunta una segnalazione ai carabinieri di Montemurlo: niente di più e niente di meno di quanto denunciato in inverno. “Rischio idrogeologico ai danni delle proprietà private e del condominio – si legge – la richiesta è di procedere, con urgenza, agli accertamenti ritenuti più opportuni al fine di evitare eventi emergenziali che possano recare danni irrimediabili alle proprietà e alla pubblica viabilità, oltre che di tutela per la sicurezza di chiunque percorra a piedi o in auto questa zona”.
Il retro del condominio – un insieme di sette abitazioni ricavate in un edificio storico e tutelato – confina con una proprietà privata posta ad un livello superiore rispetto alla strada (poco più che un viottolo) e con il bosco. “Dal terreno soprastante arriva un continuo flusso di acqua della sorgente che allaga la strada – spiegano i residenti – e crea infiltrazioni alle nostre case”. I danni sono ben visibili. “Il Comune, su questo punto, ci dirà che sul privato non può intervenire – commentano i cittadini – vero, ma può sollecitare, se non addirittura obbligare, alla manutenzione”.

E ci sono problemi sui quali, invece, è la parte pubblica a dover intervenire: a fianco del condominio c’è un corso d’acqua che è completamente invaso dalla fitta vegetazione e da alberi che sono caduti e sono rimasti lì, la strada è stata oggetto di un intervento per il posizionamento della fibra ottica e, a fine lavoro, la traccia scavata è stata ricoperta con il cemento ostruendo anche lo scolo delle acque e perciò peggiorando una situazione già molto critica, il terreno mostra chiari segnali di smottamento ad ogni pioggia.

“E poi non c’è manutenzione dei cigli, sembra una foresta – aggiungono i residenti del condomino – il sindaco con tecnici e assessori è venuto a vedere, ha assicurato interventi e noi siamo qui che aspettiamo il nostro turno perché lo sappiamo che il territorio è stato danneggiato dal maltempo e di lavori da fare ce ne sono, ma quando tocca a noi? C’è una tempistica? siamo nelle previsioni degli interventi? ci sono soldi per la nostra zona? Siamo alle porte dell’autunno e la preoccupazione è che nulla cambierà, nulla verrà fatto per la nostra tutela. Non è Montemurlo anche qui? Il Comune incarichi e solleciti gli enti competenti ad intervenire oltre a fare direttamente ciò che può e deve”.

Edizioni locali: Montemurlo

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(N° 4 del 14/02/2009)
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