Sarà inaugurata giovedì 6 novembre la nuova collocazione di Prato 88 (meglio conosciuta come la “Mezzaluna”) davanti al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. La grande scultura di Mauro Staccioli, per anni abbandonata in un deposito a cielo aperto, è tornata a dominare la piazza antistante il museo dopo un attento restauro. L’intervento, promosso dal Comune di Prato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e dei soci fondatori del Centro Pecci, restituisce alla città un segno inconfondibile del suo paesaggio urbano e della sua vocazione artistica contemporanea. L’arco slanciato di Prato 88, che taglia l’orizzonte fino a svettare verso il cielo, è una delle opere più rappresentative della poetica di Staccioli, per il quale “costruire un’idea è come costruire un edificio”. Anche se lo spazio circostante è mutato con l’ampliamento del Centro Pecci, la scultura conserva la sua forza originaria: una presenza sospesa, simbolo del dialogo continuo tra arte, architettura e città.
Per celebrare il ritorno dell’opera, il Centro Pecci inaugurerà la mostra “Ri-pensare la scultura di Mauro Staccioli”, aperta gratuitamente al pubblico nella Sala Incontri fino al 6 gennaio 2026. L’esposizione, curata dall’Archivio Mauro Staccioli e realizzata nell’ambito del progetto Rete del Contemporaneo in Toscana e arte ambientale diffusa, ripercorre la genesi di Prato 88 attraverso bozzetti, disegni e documenti originali, mettendo in relazione l’opera con altri interventi coevi dell’artista, come quelli realizzati nel parco olimpico di Seul e per Documenta a Kassel, entrambi nel 1988.


Il percorso espositivo comprende anche sculture e studi che anticipano o seguono Prato 88, delineando le tappe principali della ricerca di Staccioli: dalle “sculture-intervento” in cemento e ferro dei primi anni Settanta, essenziali e geometriche, alle opere in acciaio corten e cemento dei decenni successivi, dove la linea curva e la forma attraversabile diventano strumenti di dialogo con il paesaggio. Negli anni Ottanta, l’artista toscano abbandona la rigidità dei materiali per misurarsi con lo spazio, cercando nuovi equilibri tra segno, ambiente e percezione. È in questo spirito che nasce Prato 88, oggi nuovamente visibile nella sua sede originaria, come ponte ideale tra il museo e la città. Mauro Staccioli, nato a Volterra nel 1937 e scomparso a Milano nel 2018, è considerato uno dei protagonisti della scultura ambientale italiana. Le sue opere, presenti in contesti urbani e naturali in tutto il mondo, continuano a interrogare lo spazio pubblico, invitando chi le osserva a “ripensare” il proprio rapporto con l’ambiente e con l’arte.
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