Oltre 100 abiti e altrettanti pezzi tra accessori e gioielli, con tessuti, fotografie, disegni e prove di stampa a fare da corollario per un totale di 400 oggetti esposti tra cui anche molti inediti. E’ la mostra “Walter Albini. Il talento, lo stilista” che da domani al 22 settembre sarà visibile al Museo del Tessuto di Prato. E’ l’omaggio a un pioniere assoluto del Made in Italy a oltre 40 anni dalla morte. Punto di partenza del progetto espositivo è stata la collezione Walter Albini del Museo del Tessuto,acquisita grazie a una donazione di Paolo Rinaldi, collaboratore di Albini, e pervenuta tra il 2014 e il 2016: 1.700 oggetti tra bijou, bozzetti, disegni, fotografie, documenti, libri, abiti e tessuti.
Allestita su una superficie di oltre mille metri quadrati e frutto di un lungo lavoro di ricerca di Daniela Degli Innocenti ed Enrica Morini tra l’archivio storico della camera nazionale della Moda italiana e il patrimonio documentario su Albini, la mostra offre una rilettura di tutto il percorso professionale del padre nobile del pret à porter dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta quando la prematura scomparsa ha segnato la fine di questa straordinaria storia di creatività e di ricerca.
Tra gli abiti in mostra si nascondono delle curiosità. Ad esempio il completo giacca e pantalone cuore di una collezione presentata a metà anni Settanta in pieno terrorismo e che fece molto discutere perchè le modelle indossavano un passamontagna.
Sono inoltre in mostra alcuni prestiti provenienti da istituzioni pubbliche come il centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma e Palazzo Morando di Milano, e da privati, come la collezione Carla Sozzani – Fondazione Sozzani. E’ un percorso, su 1.000 mq, che parte dalle prime esperienze come disegnatore e illustratore per Mamme e Bimbi, Vanità e il Corriere Lombardo, passando poi ad analizzare le collaborazioni come stilista freelance, tra cui Baldini, Krizia, Billy Ballo, Cadette, Paola Signorini, Princess Luciana. Poi le creazioni a marchio WA, una prima linea presentata a Londra, Venezia e Roma tra il 1973 e il 1974, e i capi della seconda linea Misterfox, fondata nel 1970 insieme a Luciano Papini e specializzata nella confezione di abiti (sfilò a Firenze e a Capri). C’è infine una sala dove trovano spazio gli anni dell’alta moda, dal 1975 al 1983.
La mostra ha visto l’importante contributo di aziende ed enti del territorio e il patrocinio della Camera nazionale della Moda Italiana