Va avanti a colpi di carte bollate il braccio di ferro tra Asl Toscana centro e Sori, la società che gestisce la riscossione di tasse e tributi per conto del Comune di Prato. Motivo del contendere è il pagamento dell’Imu sul vecchio ospedale Misericordia e Dolce, demolito nel 2020 e negli ultimi sei anni della sua esistenza svuotato completamente di ogni funzione sanitaria e, proprio per questo, soggetto – anche sulla base di una sentenza della Cassazione che nel 2024 ha condannato l’azienda sanitaria a versare due milioni di euro per gli anni 2014 e 2015 – all’imposta comunale sugli immobili.
I conti da regolare arrivano, appunto, fino al 2020. Ma intanto siamo fermi al 2018 e il nodo appena superato è quello che riguarda il ricorso presentato dalla Asl Toscana centro alla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Prato contro “l’avviso di accertamento in rettifica Imu del Comune di Prato”. Sori ha chiesto il rigetto del ricorso ma senza successo ed è per questo che ha presentato Appello. La vicenda, dunque, è destinata ad approdare davanti alla Corte di giustizia di secondo grado che dovrà stabilire se ha ragione l’azienda sanitaria ad opporsi ai conteggi di Sori o se, invece, ha ragione quest’ultima a insistere per incassare le somme.
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