Categorie
Edizioni locali

Imprenditore contro i Sudd Cobas: “Mi accusano di essere una ditta ‘apri e chiudi’ ma non è così”. E con l’avvocato mostra le prove


La sua azienda da giorni è bloccata dal picchetto che impedisce l'entrata e l'uscita delle merci: "Ho sempre pagato le tasse e non ho debiti né con Inps né con il Fisco ma se va avanti così sono costretto a chiudere"


Nadia Tarantino


“Non ho niente a che fare con la Tessitura Sofia, la mia attività non è la prosecuzione di quella ditta e chiedo all’autorità giudiziaria di avviare tutte le verifiche necessarie a sgombrare il campo da qualsiasi dubbio. Che io sia un anello del sistema apri e chiudi è una convinzione di Sudd Cobas e di nessun altro ma intanto il sindacato da giorni sta bloccando la mia attività con un danno che, se va avanti così, si tradurrà nel licenziamento di sette dipendenti”. Così Liu Jianwei, titolare di Linea Glamour, il maglificio davanti a cui è in corso da giorni il picchetto di Sudd Cobas che ha identificato in questa ditta il nuovo volto della Tessitura Sofia (ormai chiusa) e, dunque, un pezzo del fenomeno ‘apri e chiudi’ che, si manifesta continuamente nel distretto pratese lasciando scie lunghissime di debiti.

L’imprenditore, che si presenta con tanto di visura camerale per dimostrare che la sua Linea Glamour, aperta a ottobre 2022, è più anziana della Tessitura Sofia, parla assieme al suo avvocato, Tiziano Veltri. “Intanto dico che è arrivato il momento di smettere con la criminalizzazione indiscriminata dell’imprenditoria cinese – le parole del legale – c’è una parte di imprese che non opera nella legalità e una parte che opera nella piena legalità. Il titolare di Linea Glamour non ha un euro di debito né con l’Agenzia delle entrate né con l’Inps: stiamo parlando di un imprenditore che non solo rispetta la legge ma che è contento se la procura, se la guardia di finanza, se l’Ispettorato del lavoro e la Asl vanno a colpire la concorrenza sleale”.

Linea Glamour si è ritrovata nel mezzo della battaglia che Sudd Cobas ha dichiarato guerra al sistema ‘apri e chiudi’ in difesa dei lavoratori che, dalla sera alla mattina, si ritrovano senza lavoro, senza stipendio, senza contratto, senza la possibilità di recuperare l’arretrato. Il picchetto impedisce lo svolgimento dell’attività: le merci non entrano e non escono, bloccate dal presidio sindacale. “Si è data – attacca l’avvocato Veltri – la patente di legalità a Sudd Cobas che si sostituisce all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine e blocca una azienda denunciando una illegalità che nessun organo preposto ha accertato. Un fatto che non si può tollerare”. Secondo il sindacato autonomo, Linea Glamour fa parte dello stesso gruppo imprenditoriale di Tessitura Sofia e da quando quest’ultimo ha chiuso i battenti, un pezzo della produzione è stata spostata proprio nell’azienda di Liu Jianwei.  

Diverse le denunce che il titolare di Linea Glamour sta depositando: una contro il picchetto, una contro l’aggettivo ‘mafioso’ che Sudd Cobas usa contro l’imprenditoria cinese, una contro il fatto che i presidi non sono organizzati con bagni chimici e dunque i manifestanti fanno i propri bisogni in mezzo alla strada, “circostanza già riconosciuta come reato dalla Cassazione anche quando avviene di notte”. Insieme alle denunce, una richiesta, anzi quasi un appello: “La procura faccia tutto quello che è in suo potere e controlli la mia azienda – le parole di Liu Jianwei – vedrà che non ho mai avuto alle mie dipendenze i lavoratori che vengono indicati dal sindacato”.

E’ l’avvocato a mettere in fila gli indici che sostengono tecnicamente l’esistenza dell’apri e chiudi: stessi lavoratori, passaggio di macchinari, stesso luogo, stessi fornitori. “Ci sono due fatture che dimostrano un rapporto di lavoro tra Linea Glamour e tessitura Sofia – viene chiarito – stiamo parlando di un rapporto di esclusiva natura lavorativa, nessun altro collegamento di sostanza. Quello che dice Sudd Cobas non è vero: le due ditte non sono neppure lontane parenti, figurarsi se sono la stessa cosa”.

Ieri l’imprenditore ha inviato una pec a Sudd Cobas in risposta alla comunicazione dell’avvio dello stato di agitazione: “Vogliamo sapere quando i loro iscritti hanno lavorato a Linea Glamour, per quanto tempo, in qualche periodo, con quali orari: aspettiamo una risposta”.

L’avvocato Veltri sfrutta l’occasione di parlare ai giornalisti per porre una domanda a chi può saperne più di lui : “Non sono un giuslavorista – dice – ma rilevo che un accordo sottoscritto recentemente da Sudd Cobas con un imprenditore cinese che ha così messo la parola fine al picchetto e ha potuto ricominciare la sua attività, contiene una clausola che impone fino a ottobre 2025 il pagamento di cinquemila euro al lavoratore in caso di licenziamento, qualunque sia il motivo. Chiedo se è legittimo, se si può fare, se si può prevedere un vincolo di questo genere”. ”.

Edizioni locali: Prato

CONSIGLIATI

logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia