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Immigrazione, parte da Prato la proposta di modifica del Testo Unico. Il documento già allo studio del Senato


Si prevede di agevolare il rilascio del permesso di soggiorno per chi è in Italia già da tempo e non ha commesso reati. L'obiettivo è far emergere la clandestinità e combattere il lavoro nero


Nadia Tarantino


Una petizione per chiedere al Parlamento di modificare il Testo unico sull’immigrazione prevedendo un ‘sistema premiante’ per regolarizzare quegli extracomunitari che, già in Italia ma sprovvisti di permesso di soggiorno, sono in grado di esibire una fedina penale immacolata. Non poteva che partire da Prato, ombelico dell’immigrazione con le sue cento e passa diverse etnie, la richiesta di mettere mano al decreto legislativo 286 del 25 luglio 1998. Il Senato ha risposto ai firmatari – gli avvocati Luciano Barni, Stefano Lorenzetti e Melissa Stefanacci – comunicando che la petizione è stata assegnata alla Commissione permanente 1 che si occupa di Affari costituzionali e Affari della presidenza del Consiglio e dell’Interno. L’iter, dunque, è avviato. A lanciare l’idea di rivedere alcuni punti del ‘Testo unico sulle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero’ introducendo, in particolare, il ‘permesso di soggiorno temporaneo’, è stato Hu Qilei ‘Paolo’, un interprete cinese che, nel tempo, ha misurato, dal suo punto di vista, l’inefficacia degli strumenti utilizzati in Italia per far emergere la clandestinità e il lavoro nero. Hu Qilei non è rimasto con le mani in mano e si è rivolto agli avvocati per trovare una via che potesse dare una soluzione ai problemi di centinaia di connazionali alle prese con false assunzioni, promesse mai mantenute e truffe. La sintesi si chiama, appunto, ‘permesso di soggiorno temporaneo’. Dopo una massiccia raccolta di firme, promossa da Hu, la petizione è potuta partire per Roma. Il ‘permesso di soggiorno temporaneo’ darebbe al cittadino extracomunitario la possibilità di mettersi in cerca di un lavoro evitando la trappola di assunzioni fittizie e le conseguenti illegalità. Una patente da rilasciare però solo a quegli stranieri che sono titolari di un certificato penale pulito, assolutamente lindo. Una sorta di premio a chi fa fatica a regolarizzare la propria posizione in Italia, che diventa bersaglio costante del business che cresce alle spalle e sulle spalle dell’immigrazione ma che, nonostante tutto, non cade nella delinquenza, non commette reati e non si presta a fenomeni di illegalità. Va da sé che lo straniero sarebbe costretto a denunciare il proprio stato di clandestinità per chiedere il permesso di soggiorno temporaneo, ma tutto si risolverebbe con una contravvenzione. Il risvolto della medaglia? La regolarizzazione di tanti extracomunitari ora preda di interessi truffaldini.   

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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